Il centrocampista del Torino e della Nazionale Italiana di Calcio si è intrattenuto con i ragazzi.
Samuele Ricci è stato ospite dei Summer Camp 2024 organizzati dal Pisa Ovest presso gli impianti sportivi di Via Livornese a Pisa. Il centrocampista del Torino e della Nazionale Italiana di Calcio, si è intrattenuto con i ragazzi rispondendo alle loro domande e fornendo dei consigli, oltre a firmare autografi e posare per alcune foto sul campo.
IL CALCIO PER I BAMBINI. “I ragazzini devono pensare solo a divertirsi, come sto facendo io e come ho fatto quando avevo la loro età e trascorrevo le giornate sui campi tornando a casa tutto sudato, è un periodo bellissimo e in cui ci siamo passati tutti e dove puoi permetterti di essere spensierato, pensando solo a divertirti ed a giocare con i tuoi amici“.
EMPOLI FONDAMENTALE. “Nel mio percorso come calciatore“, prosegue il giovane centrocampista, “molto ha influito l’aver fatto parte del settore giovanile dell’Empoli, ovvero una società che crede molto nella valutazione del vivaio, ancorché non mi senta di poter indicare un tecnico in particolare a cui fare riferimento, dato che ogni allenatore che ho avuto ha rivestito un ruolo fondamentale, a cominciare da Buscé che mi ha seguito per diversi anni e con cui mantengo un grande rapporto, per poi proseguire con Zauli alla Primavera che mi ha dato tantissime indicazioni sul modo di comportarmi in campo cambiando leggermente la mia posizione, da dove poi ho iniziato a far parte della prima squadra trovandomi bene con Andreazzoli che, oltre ad essere una bravissima persona, è anche un eccellente tecnico, così che posso dire che da ognuno di essi ho imparato qualcosa nel mio percorso di crescita“.
IL TORO E LA NAZIONALE. “La scelta di andare al Torino a gennaio 2022“, conclude Ricci, “ovvero con sei mesi di anticipo rispetto al trasferimento del giugno seguente e dopo un solo girone di andata nella massima serie è un’esperienza che, personalmente, consiglierei ad ogni giovane a quell’età, in quanto hai la possibilità di ambientarti subito, hai qualche mese di tempo per conoscere l’ambiente, i giocatori e soprattutto il modo di giocare del tecnico, in quanto ovviamente non conoscevo Juric, e che era diverso rispetto a quello di Andreazzoli, trasformandomi da un mediano di un centrocampo a tre a componente di una mediana a due, svolgendo altri compiti, ragion per cui non rimpiango la scelta fatta, ancorché la cosa più importante per un giovane sia quella di lavorare con impegno ed intelligenza, dedicando tutto il tempo ad apprendere il nuovo tipo di gioco, cosa che mi ha permesso di essere convocato in Nazionale, circostanza che mi ha reso felicissimo, pur con la piccola amarezza di essere rimasto escluso dalla lista definitiva per gli Europei, considerandolo comunque un ulteriore passo avanti che mi sprona ad impegnarmi per rientrarci nelle prossime competizioni”. Fonte: Antonio Tognoli