Nardini: “È incredibile che nel 2024 accadano ancora cose di questo genere. Partiamo dalla scuola per innescare quel cambiamento culturale necessario e urgente”.
L’assessora regionale all’istruzione e alle pari opportunità della Toscana Alessandra Nardini, ha commentato la vicenda del ragazzo di 18 anni di Pontedera cacciato di casa dalla famiglia per il suo orientamento sessuale. Il giovane, brillante studente, dopo un diverbio in famiglia sulla sua omosessualità è stato cacciato di casa ed è stato accolto in casa da un professore che lo ha ospitato fino alla maturità. Il 18enne si è anche rivolto al centro Voice di Pontedera, che supporta tutti coloro che vengono discriminati in base all’orientamento sessuale.
“Ho letto questa notizia – commenta l’assessora Nardini – e mi sono venute le lacrime agli occhi. È incredibile che nel 2024 accadano ancora cose di questo genere.
Ci dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che l’educazione al rispetto delle differenze, tutte, all’uguaglianza, alla non discriminazione è semplicemente fondamentale per innescare quel cambiamento culturale necessario e urgente. Ecco perché non mi stancherò mai di ripetere che si deve partire dalle scuole. Per non leggere più notizie così, per impedire che le studentesse e gli studenti di oggi diventano madri e padri di domani incapaci di capire che le proprie figlie e i propri figli hanno il diritto di essere chi sono e di amare chi amano.
L’omofobia, le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, continuano a distruggere relazioni e a segnare irrimediabilmente vite che hanno solo il diritto di essere vissute senza doversi nascondere. Le discriminazioni e i pregiudizi vanno estirpati, gli stereotipi destrutturati.
Un grande, grandissimo abbraccio a questo ragazzo. A lui voglio dire che non è solo.
Grazie allo sportello Voice, per il prezioso sostegno che offre a tutte le persone vittime di discriminazioni, e un grande grazie al professore che con il suo gesto ha fatto sentire al ragazzo quel calore accogliente che la sua famiglia non è stata in grado di dargli.
La Toscana è terra di diritti – conclude Nardini – che non accetta le discriminazioni, le combatte e le previene”.