Peccioli chiude la Biennale di Venezia con 100 ‘Energie Sociali’ dal mondo dell’associazionismo.
Con un appuntamento speciale si chiude la Biennale di Architettura 2021 di Venezia. Assumere la sfida del ‘Come vivremo insieme‘ in una comunità resiliente come Peccioli e la Valdera ha significato mobilitare tutte le ‘Energie Sociali’.
Associazioni, gruppi, persone di buona volontà si sono messe in ricerca per pensare e progettare insieme una comunità in cui le fragilità e le vulnerabilità vengono riconosciute e accolte. Cittadine e cittadini, singoli e associati si sono messi in gioco per ricostruire le condizioni in cui i ‘collanti’ siano piuttosto dei forti ‘solventi’.
L’immaginazione sociale e la capacità progettuale sono state attivate e sostenute attraverso un bando promosso dal Comune di Peccioli, in collaborazione con il Comune di Lajatico che stimola la costruzione di una comunità capace di prendersi cura di tutte le generazioni e con una attenzione particolare alle persone sole che rischiano di rimanere ingabbiate nell’auto-isolamento.
“Oggi siamo tutti più consapevoli che resilienza è cultura di comunità – dice Renzo Macelloni, Sindaco di Peccioli -. Proprio su una cultura di comunità e su un’idea di futuro comune dobbiamo basare lo sviluppo della Valdera dei prossimi anni”.
A Venezia saranno presenti nell’evento conclusivo, fissato alle 12 di oggi 20 novembre al Laboratorio Peccioli, 100 ‘Energie Sociali’ già all’opera per una sfida importante: costruire insieme un futuro per tutti, contribuendo ciascuno per quanto può.
Dopo l’apertura di Renzo Macelloni e di Alessio Barbafieri, primo cittadino di Lajatico, saranno Silvia Brena e Massimiliano Colombi, coordinatori del progetto ‘Energie Sociali’ che racconteranno alcuni interessanti approdi del lavoro di comunità fatto in questi due anni.
“La cultura costruisce le comunità” sarà il centro della giornata e a Lella Costa, in dialogo con Marco Marcatili di Nomisma, sarà affidato il compito di accompagnare i presenti in un percorso di consapevolezza del valore della cultura.
“Tutto ciò perché la resilienza non è solo riadattamento ma soprattutto è trasformazione. In particolare in Valdera”, afferma Marco Marcatili, analista economico di Nomisma e coordinatore del progetto.