Resta ancora da chiarire se Denisa sia stata uccisa immediatamente dopo la scomparsa o se sia stata sequestrata per alcuni giorni.
È finito nel peggiore dei modi il mistero sulla scomparsa di Maria Denisa Adas, escort romena di 30 anni residente a Roma, sparita da Prato nella notte tra il 15 e il 16 maggio 2025. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato nei pressi di un casolare abbandonato a Montecatini Alto, in provincia di Pistoia, nascosto sotto un cumulo di rovi. A pochi metri, una valigia abbandonata ha fatto subito sospettare che il cadavere fosse stato trasportato fin lì dopo l’omicidio. Lo riporta la stampa locale.
Per la Procura non ci sono dubbi: si tratta di un femminicidio. Nessun allontanamento volontario, nessuna fuga. Maria Denisa è stata uccisa, probabilmente soffocata, da un uomo che pensava di farla sparire per sempre.
Come riporta la stampa locale, a finire in stato di fermo è un 32enne connazionale della vittima, residente a Monsummano Terme e impiegato come guardia giurata. L’uomo è accusato di omicidio volontario e soppressione di cadavere. E’ stato identificato grazie a un meticoloso lavoro degli investigatori: l’analisi incrociata delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza, dei tabulati telefonici, dei dati GPS della sua vettura e di altri riscontri digitali ha consentito ai carabinieri di collegarlo al delitto e di individuare il luogo in cui era stato nascosto il corpo.
Fondamentale è stato un sopralluogo condotto dai Carabinieri del Ros e del Gis, con il supporto dei nuclei investigativi di Prato e Firenze e dei vigili del fuoco. Una zona rurale difficile da raggiungere, accessibile solo tramite una mulattiera, ma comunque sorvegliata da telecamere e sensibile per la presenza di attività criminali.
Tra gli elementi chiave dell’indagine, un ruolo cruciale lo ha avuto la riattivazione del cellulare di Maria Denisa per alcuni minuti nella notte della scomparsa. In quel breve lasso di tempo, il dispositivo ha scambiato dati con altri telefoni, consentendo agli investigatori di individuare le celle agganciate e quindi di delimitare l’area delle ricerche. Anche il percorso compiuto dall’auto dell’uomo fermato è stato ricostruito e si è rivelato un indizio fondamentale per risalire al luogo del ritrovamento.
Resta ancora da chiarire se Denisa sia stata uccisa immediatamente dopo la scomparsa o se sia stata sequestrata per alcuni giorni. Gli inquirenti non escludono la presenza di eventuali complici e l’autopsia, che verrà eseguita a Prato nei prossimi giorni, sarà cruciale per stabilire modalità e tempi del decesso.
Denisa, che abitava a Roma, si recava a Prato saltuariamente per lavoro. Aveva preso alloggio in un residence cittadino, dove è stata ritrovata anche la sua auto. Dopo la sua sparizione, alcune testimonianze avevano parlato di minacce ricevute da parte di connazionali, alimentando subito l’ipotesi dell’omicidio. Lo riporta la stampa locale.
La madre della vittima è stata iscritta nel registro degli indagati per false informazioni al pubblico ministero: avrebbe omesso di raccontare agli inquirenti un contatto con un avvocato legato alla famiglia, che a sua volta è ora indagato per sequestro di persona.