Assessore Latrofa: “Interventi attesi da tempo che si inseriscono in un progetto più ampio che stiamo portando avanti negli ultimi anni sul nostro Teatro”.
Il Comune di Pisa ha approvato il progetto esecutivo in linea tecnica per il restauro conservativo delle facciate del Teatro Verdi e per la manutenzione straordinaria del lucernario. L’intervento ha un costo previsto di 330mila euro. Entro la fine del 2024 saranno avviate le procedure di gara per l’affidamento dei lavori che avranno una durata stimata di circa 3 mesi.
“Sono molto soddisfatto per l’approvazione di questo progetto che si concretizzerà nel 2025 con i lavori, attesi da tantissimo tempo, di riqualificazione delle facciate esterne del Teatro e di revisione degli infissi – dichiara il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici, Raffaele Latrofa. Si tratta di opere che si inseriscono in progetto più ampio che stiamo portando avanti da alcuni anni sul Teatro Verdi, che ha visto la realizzazione di importanti interventi, obbligatori per legge, in materia di agibilità ed antincendio che mancavano da decenni. Alcuni di questi sono stati già eseguiti, penso all’inserimento nei palchi di parapetti in ottone come misura di sicurezza, grazie ad un progetto che è stato approvato dalla Soprintendenza. Stiamo lavorando per realizzare ulteriori opere migliorative, tra cui, prima tra tutte, l’intervento che consentirà al Teatro di ottenere, dopo decenni, il certificato di prevenzione incendi”.
“Ringrazio il sindaco Michele Conti e l’assessore Raffaele Latrofa per l’aiuto riservato al nostro Teatro – dichiara il presidente della Fondazione Teatro di Pisa, Diego Fiorini. La volontà, tradotta in questo atto concreto, di restituire decoro e bellezza a un monumento culturale assai amato e fondamentale per la nostra città accresce il suo significato per un motivo particolare. In questo anno ricorrono 160 anni dalla fondazione del nostro Teatro, quando cioè un gruppo di cittadini pisani diede inizio all’impresa di dotare la città di Pisa di un nuovo Teatro: ‘lietissimi d’avere promosso l’edificazione di un’opera che l’universale stimava dovesse tornare a decoro e vantaggio della Città’, si legge nelle cronache d’allora. Conservare l’eredità ricevuta dal passato e dai nostri concittadini è quindi un dovere e una responsabilità e siamo felici di poterlo fare assieme alla Amministrazione Comunale”.
I lavori. L’ultimo restauro delle facciate del Teatro Verdi risale alla fine degli anni ‘80. A distanza di oltre 30 anni è quindi necessario intervenire per scongiurare distaccamenti di intonaco che mettano a rischio la pubblica incolumità. Distaccamenti che si sono verificati anche recentemente e a seguito dei quali sono stati già stati realizzati dei primi lavori. Il restauro sarà quindi limitato al rifacimento delle parti mancanti di tutti gli elementi decorativi presenti con intonaco a stessa grana e finitura, nonché la stesura di tinteggiatura a protettivo. Nel caso venissero riscontrate delle parti distaccate sarà valutata la tipologia di intervento da realizzare: se rimozione o consolidamento attraverso iniezioni di collante e consolidante. Previsti anche interventi di restauro degli infissi in legno.
Il progetto prevede anche la manutenzione straordinaria delle parti in legno del lucernario della copertura che si trova in corrispondenza della cupola autoportante che sovrasta la platea. Inizialmente verrà asportata la vernice precedente con sverniciatore neutro, poi verranno ricostruite le parti mancanti con parti in legno di stessa tipologia e occlusione delle fessure più piccole Seguirà la stesura di fondo ancorante e ritinteggiatura di vernice coprente di colore similare all’esistente.
Nel dettaglio il progetto prevede di realizzare i seguenti interventi: pulitura di intonaco mediante rimozione di depositi superficiali incoerenti a secco per mezzo di pennelli; consolidamento di tratti di intonaco e di elementi architettonici a stucco distaccati dal loro supporto murario; restauro e revisione di cornici marcapiani e mostre di finestre; realizzazione di intonaco bugnato realizzato con malta di calce e sabbia; ripresa di porzioni di intonaco su superfici piane e/o curve, orizzontali o verticali, interne ed esterne; coloritura a calce su intonaco mediante una mano di latte di calce, successiva stesura di almeno due mani di pittura a base di bianco di calce con colori minerali; consolidamento di superfici in stucco, su superfici su superfici orizzontali o verticali, interne o esterne; stuccatura di fessurazioni e crettature di intonaco, su superfici orizzontali o verticali, esterne o interne; recupero e parziale restauro di infissi mediante lavori di falegnameria per il ripristino delle parti lignee ammalorate con la sostituzione di parti deteriorate e compromesse; messa in sicurezza degli infissi, compreso sopraluce, mediante fissaggio dei vetri di ogni singolo finestrone a due ante alla losanga, con utilizzo di prodotti siliconici sigillanti; verniciatura di infisso antico precedentemente sverniciato; trattamento preventivo contro la crescita di microrganismi biodeteriogeni su superfici ad intonaco piane e/o curve, orizzontali o verticali, esterne od interne; restauro lanterna in legno con rimozione dello stucco fermavetri, sigillatura degli stessi vetri con sigillanti vinilici trasparenti e applicazione su tutto il perimetro di nuova vernice a protezione delle strutture lignee, compreso passaggio finale di protettivo trasparente.
Il Teatro Verdi. Costruito tra il 1865 e il 1867 dall’ architetto Andrea Scala ospita, allo stato attuale, circa 900 posti e il suo palcoscenico, su cui è possibile realizzare imponenti scenografie, è uno dei più grandi di Italia. L’interno del Teatro è stato restaurato dall’architetto Carmassi alla fine degli anni ‘80. Inizialmente chiamato Regio Teatro Nuovo in omaggio al Re d’Italia, fu poi intitolato a Giuseppe Verdi nel 1904. Nacque come teatro lirico e solo a partire dal primo dopoguerra fu utilizzato come teatro di prosa. Il suo aspetto attuale risale al 1935, quando la società del teatro si sciolse e il teatro passò al Comune di Pisa. Dopo il passaggio, vennero abbattute le pareti degli ordini quarto e quinto per creare così galleria e loggione.