Resta un giallo ancora senza risposte la morte dello studente siciliano Francesco Pantaleo. Proseguono le indagini per chiarire i punti ancora aperti, domani snodo cruciale: l’autopsia
PISA. I carabinieri del nucleo investigativo stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza, pubbliche e private, per capire se durante il suo percorso (casa-via di Pescina) Francesco Pantaleo abbia incontrato qualcuno. Il tragitto è coperto da numerose telecamere, almeno fino alle soglie della zona di campagna dove è stato ritrovato il cadavere carbonizzato.
Nella giornata di ieri, inoltre, è stata posta sotto sequestro la camera di Franceso nell’appartamento dove viveva con altri due ragazzi per acquisire nuovi elementi. Sotto controllo anche il computer del ragazzo e il suo cellulare, che ha lasciato in camera prima di usicre sabato da casa. Dalle indagini emerge che il 23enne aveva scelto di restare a Pisa anche nei mesi del lockdown e delle lezioni universitarie con modalità di didattica a distanza (Dad), anziché rientrare nei luoghi di origine come hanno fatto moltissimi studenti fuori sede.
Domani lo snodo cruciale: sarà esguita l’autopsia. Esame fondamentale per indirizzare le indagini e chiarire le cause della morte. L’ipotesi ritenuta più attendibile appare quella del suicidio ma gli investigatori dei carabinieri, nonostante finora la mancanza di chiare evidenze, non escludono del tutto la pista dell’omicidio. “Gli approfondimenti proseguono”, si limita ad osservare il procuratore di Pisa, Alessandro Crini.