Speciale VTrend, elezioni a Pontedera: dieci domande ai candidati. Ecco le risposte del candidato Matteo Franconi.
PONTEDERA. La data delle elezioni amministrative, dell’8 e 9 giugno, si avvicina sempre di più. Così VTrend ha deciso riaprire la rubrica “Sindaco chi?” e porre dieci domande identiche ai candidati sindaci che si presentano alla guida di Pontedera, offrendo a lettori ed elettori un’opportunità chiara e trasparente di valutare le proposte e le idee dei loro potenziali rappresentanti. A Pontedera corrono per la carica di sindaco: Alberto Andreoli, Matteo Bagnoli, Denise Ciampi e Matteo Franconi.
In questo articolo diamo spazio alle risposte di Matteo Franconi, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra composta da: Partito Democratico, dalla lista civica “Corricon“, dalla lista a sinistra “Progetto Pontedera“, dalla lista “Puccinelli per Pontedera” di cui fanno parte Azione, Italia Viva, Più Europa e Partito Socialista.
La scheda del candidato: Matteo Franconi. Nasce a Pontedera nel 1977. Ha due figli, un maschio e una femmina. Sposato dal 2022 con Chiara. Attualmente sindaco di Pontedera, si ricandida per un secondo mandato.
Consegue il diploma presso l’ITCG Fermi di Pontedera e si laurea in Consulenza del Lavoro e Relazioni Sindacali presso l’Università di Siena. Fin dagli anni di scuola si avvicina al mondo dell’associazionismo sportivo. Diventa Presidente della Uisp Valdera e poi Presidente della Uisp Regionale e svolge il servizio civile nell’Arci.
La sua carriera politica inizia nel 2009, quando viene nominato dal sindaco Millozzi assessore ai lavori pubblici, sport, ambiente, protezione civile, sociale e sanità. Nel 2014 viene riconfermato assessore e nel 2019 vince le elezioni a sindaco, prevalendo al ballottaggio contro Matteo Bagnoli.
Appassionato di sport motoristici, Franconi ha un passato come navigatore di rally. Ha una grande passione per le radiocomunicazioni per cui ha ottenuto brevetto di radioamatore. Ama anche la corsa, il ciclismo e il Pontedera Calcio.
Ecco le risposte di Matteo Franconi:
1. Perché ha scelto e accettato di candidarsi a sindaco di Pontedera?
Franconi: “Mi sono candidato a sindaco di Pontedera con la solita emozione, intrisa di apprensione e passione di cinque anni fa. Con la stessa trepidazione gonfia di responsabilità e aspettative. Ma anche con una consapevolezza in più che allora non potevo sentire: fare il sindaco di questa città è un privilegio senza limiti, un impegno senza eguali, un’avventura di bellezza infinita, un percorso di crescita e appartenenza. Fare il sindaco della città che ami compensa ogni fatica e delusione, dona energia e meraviglia.
Mi candido per rinnovare la mia promessa a Pontedera e a tutti coloro che stanno lavorando con noi a questo progetto: quella di prendermene cura con attenzione e dedizione, quella di usarle sempre il sorriso e tenderle ogni volta la mano, quella di capitalizzarne le grandi potenzialità e di affrontare, con serietà, le criticità da risolvere. Mi candido PER questa stupenda città e contro nessuno, per accompagnare la storia di Pontedera verso il futuro che si merita”.
2. Come ha selezionato i membri della propria squadra di candidati e quali criteri ha seguito per questa scelta?
“Quella che mi sostiene è una coalizione politica e civica di centrosinistra con quattro liste (Partito Democratico, Progetto Pontedera, Puccinelli Per Pontedera e Corricon, ndr). In ognuna delle liste ci sono donne e uomini che hanno deciso di confermare un impegno già in essere o iniziare un percorso al servizio della comunità mettendo in campo competenze, esperienze, entusiasmo, responsabilità. Non sono stato io a selezionare nessuno; si è trattato di un percorso di dialogo, ascolto e confronto all’interno di ogni singolo gruppo. Io accolgo sempre a braccia aperte chi ci mette la faccia e chi si riconosce dentro un perimetro di valori e obiettivi comuni”.
3. La priorità per Pontedera. Se verrà eletto sindaco di Pontedera quale sarà la prima cosa che farà?
“Ne abbiamo tante cose da fare già in cantiere: dalla nuova piscina comunale coperta al Polo per l’infanzia 0-6 anni alla Gandhi, dallo spostamento del terminal bus alla realizzazione della nuova Caserma dei Carabinieri nel quartiere stazione. Ma la prima cosa che farò in caso di elezione è andare dai miei figli e dire loro grazie. Per il tempo che toglierò a loro e per quello che mi consentiranno di dedicare a Pontedera”.
4. Quali sono le vostre proposte per incentivare la partecipazione politica dei giovani?
“Vogliamo creare nuovi percorsi che abbiano al centro innovazione e creatività stimolando il protagonismo dei più giovani anche attraverso la sperimentazione e l’autogestione di spazi pubblici, occasioni di espressione culturale, creazione di luoghi di aggregazione specifici pensati secondo i loro bisogni e progettati con i loro occhi. Creeremo inoltre strumenti e opportunità di collegamento fra formazione ed imprese con il duplice obiettivo di fornire agli studenti competenze utili al loro inserimento nel mondo del lavoro e fornire alle imprese operatori formati secondo le proprie esigenze”.
5. Quali azioni concrete e strategie intende mettere in atto per promuovere la sostenibilità ambientale a Pontedera?
“Il nostro programma elettorale dedica una sezione specifica anche alla visione ecologica della città. Dalle costituzione delle comunità energetiche alla riforestazione urbana, dal risparmio energetico della pubblica illuminazione alla mobilità ciclopedonale (per citare solo alcune azioni) stiamo lavorando per “colorare” di verde il futuro di Pontedera.
La nostra direzione è chiara: la transizione ecologica deve esser attuata coniugando il benessere dei cittadini all’interno di un percorso progressivo di sostenibilità ambientale”.
6. Quali infrastrutture pubbliche dovrebbe dotarsi Pontedera nei prossimi anni?
“Rispetto alle infrastrutture materiali richiamo le importanti opere che abbiamo finanziato con il PNRR ma anche il grande lavoro che abbiamo fatto sui sottoservizi a partire dalla cablatura della fibra ottica. Il completamento è la riqualificazione delle urbanizzazioni della zona industriale di Gello, la realizzazione di un Truck Park a servizio di quel tessuto produttivo saranno un obiettivo da raggiungere con determinazione. Ma l’infrastruttura più importante per una città io continuo a ritenere che sia immateriale: il suo capitale umano e la capacità delle persone di crescere, vivere, formarsi, studiare e lavorare all’interno di una città che sa tenere insieme i bisogni di tutti e le aspettative di ciascuno”.
7. Condivide l’idea che i Comuni della Valdera debbano avere una visione generale strategica? Qual è il futuro della Valdera e dell’Unione Valdera? Cosa non ha funzionato fino ad oggi?
“La sfida che abbiamo davanti ci impone di articolare una visione collettiva, partecipata, innovativa ed adeguata alle trasformazioni in corso.
Credo che questo sia il tempo perché un territorio come la Valdera progetti presto e bene il modo con cui vuole trasformare le criticità in sostenibilità: dal sistema educativo alla mobilità, dalle infrastrutture all’assistenza socio sanitaria. Può farlo capitalizzando un giacimento prezioso di esperienze positive che però debbono essere messe al servizio di una progettualità nuova. Il rischio è che il tempo nuovo arrivi senza che ci siamo attrezzati per accoglierlo, che i nuovi bisogni e le domande dei nostri cittadini, dei nostri figli, non trovino soluzioni né risposte.
Per questo dobbiamo oggi più che mai coinvolgere tutte le energie del territorio per progettare davvero come vorremmo lasciarlo alla prossima generazione. Gestire insieme funzioni e servizi è stato un grande passo avanti. Adesso dobbiamo anche pensare insieme l’orizzonte a cui vogliamo tendere”.
8. Se i cittadini la sceglieranno come sindaco, come si immagina Pontedera e le sue frazioni tra cinque anni?
“Mi immagino una città, come recita il nostro slogan, capace di affrontare le sfide del tempo nuovo senza perdere la bussola dei valori che l’hanno resa così unica e straordinaria. Mi immagino una città ancor più coesa, inclusiva, aperta, attenta ai bisogni delle persone, una città del lavoro e della formazione, una città che non lascia indietro e solo nessuno, una città che offre a ciascuno una opportunità per raggiungere il proprio sogno. Una città abitata da una comunità che sa stare insieme e insieme supera ogni difficoltà”.
9. Perché gli elettori dovrebbero scegliere lei come sindaco, invece degli altri candidati?
“In tutta questa campagna elettorale non ho mai parlato degli avversari perché, a differenza di qualcuno di loro che non ha fatto altro che parlare di me con toni e registri inaccettabili, sono convinto che sia il momento in cui occorra portare rispetto ai cittadini e al corpo elettorale raccontando chi si è e cosa si voglia fare. Confido che gli elettori ci scelgano per i valori che portiamo avanti, per la visione di città che proponiamo, per l’affidabilità che abbiamo dimostrato, per la voglia ostinata di affrontare i problemi con soluzioni sostenibili e concrete. Spero che mi scelgano perché anche quelle volte che ho fatto degli errori mi sono assunto la responsabilità che serve a riconoscerli e il coraggio per superarli”.
10. C’è una domanda che non le ho posto e alla quale avrebbe voluto rispondere?
“Si, la seguente domanda: “Quali sono le tre fotografie che ricorda con più soddisfazione in questi 5 anni?”. Avrei risposto che ci sono stati tanti momenti che mi hanno davvero fatto emozionare e sentire la bellezza di rappresentare questa città. Tra tutti sceglierei l’inaugurazione del Polo Dino Carlesi, il primo capodanno in piazza e la parata del Vespa World Days. Istantanee indelebili che credo parteciperanno della storia di Pontedera”.
Redazione VTrend