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“Sindaco chi?”: l’intervista esclusiva a Denise Ciampi

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Speciale VTrend, elezioni a Pontedera: dieci domande ai candidati. Ecco le risposte della candidata Denise Ciampi.

PONTEDERA. La data delle elezioni amministrative, dell’8 e 9 giugno, si avvicina sempre di più. Così VTrend ha deciso riaprire la rubrica “Sindaco chi?” e porre dieci domande identiche ai candidati sindaci che si presentano alla guida di Pontedera, offrendo a lettori ed elettori un’opportunità chiara e trasparente di valutare le proposte e le idee dei loro potenziali rappresentanti. A Pontedera corrono per la carica di sindaco: Alberto Andreoli, Matteo Bagnoli, Denise Ciampi e Matteo Franconi.

In questo articolo diamo spazio alle risposte di Denise Ciampi, candidata sindaca della lista “Pontedera a sinistra” sostenuta da Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana.

La scheda della candidata: Denise Ciampi. Nasce a Pisa nel 1978. Vive a Pontedera dove lavora come insegnante di scuola dell’infanzia ed esperta in formazione anche degli adulti.

Dopo un diploma al liceo socio-psico-pedagogico, ha conseguito una laurea magistrale in scienze politiche. Da venticinque anni è attiva in ambito socio-educativo, occupandosi di progetti di mediazione sociale, immigrazione, cooperazione internazionale e formazione.

Appassionata di scrittura ha pubblicato testi narrativi riguardanti tematiche di attualità sociale e politica.


 

Ecco le risposte di Denise Ciampi:

1. Perché ha scelto e accettato di candidarsi a sindaca di Pontedera?

Ciampi: “Ho accettato di candidarmi come sindaca per la lista Pontedera a Sinistra per dare il mio contributo al progetto politico che rappresenta l’unica vera proposta di sinistra alle amministrative di Pontedera: una visione della “Pontedera che verrà” nata dall’impulso dei circoli locali di Rifondazione Comunista e di Sinistra Italiana e dall’impegno dei cittadini e delle cittadine attive in difesa dei diritti di tutti e di tutte e dell’ambiente.

Mi sono candidata per concretizzare, insieme agli altri candidati e candidate di Pontedera a Sinistra e ai cittadini che hanno voluto impegnarsi con noi in questa avventura, una prospettiva in forte discontinuità con le amministrazioni precedenti, indispensabile per far fronte alle sfide sociali e ambientali del presente e del futuro.

2. Come ha selezionato i membri della propria squadra di candidati e quali criteri ha seguito per questa scelta?

“La nostra lista raccoglie persone con esperienze significative nei diversi ambiti strategici per lo sviluppo sostenibile del nostro Comune: a titolo esemplificativo ricordo le comprovate competenze in ambito amministrativo del nostro capolista Giovanni Forte e la decennale esperienza di Claudio Ciabatti nel mondo del volontariato in qualità di Presidente della Pubblica Assistenza di Pontedera, ma segnalo con soddisfazione che i candidati e le candidate di Pontedera a Sinistra rappresentano il mondo del lavoro, dell’associazionismo, dei servizi socio-educativi, della scuola, della sanità, dell’ambientalismo e della cultura.

Un aspetto che caratterizza la nostra squadra è sicuramente la significativa presenza di candidate: una rilevanza numerica, nove su diciassette se si considera anche la candidata sindaca, ma anche qualitativa. Gli elettori e le elettrici riconosceranno con piacere tra le nostre file la libraia e attrice Chiara Argelli, apprezzata per le importanti iniziative culturali promosse sul territorio“.

3. Se verrà eletto sindaca di Pontedera quale sarà la prima cosa che farà?

“Come sindaca confermerò e approfondirò il rapporto di ascolto che ha caratterizzato sin dall’inizio la nostra campagna elettorale. Come nuovi amministratori dovremo necessariamente operare una ricognizione puntuale della situazione che, a partire dalle risorse disponibili e attraverso un fundraising mirato, permetta una programmazione razionale degli interventi.

Questa ricognizione si rivolgerà in primis ai presidi sociali, educativi e culturali (servizi, scuole, associazioni ecc.) per rilevare i bisogni della popolazione ponendo un’attenzione specifica ad alcune fasce di cittadini – come i bambini e le bambine, i giovani, gli anziani e le anziane – caratterizzate da peculiarità, che in assenza di politiche adeguate, rischiano di trasformarsi in nuove forme di fragilità sociale.

Una particolare ricognizione riguarderà inoltre le lottizzazioni private e le verifica degli interventi urbanistici programmati. Nostra intenzione è impedire, dove possibile, che si proceda con ulteriori cementificazioni in modo da contrastare il consumo di suolo e stimolare il recupero degli immobili esistenti. Questo aspetto è fortemente connesso al problema abitativo che si sta delineando in modo emergente nel nostro comune e che richiede un intervento urgente da parte della nuova amministrazione“.

4. Quali sono le vostre proposte per incentivare la partecipazione politica dei giovani?

“Dal nostro osservatorio riscontriamo una popolazione giovanile che rivendica legittimamente spazi per esplorare e esprimere i propri linguaggi culturali. Le mobilitazioni degli studenti (come quelle sulle tematiche ambientali, per la pace e a fianco del popolo palestinese) hanno mostrato anche ai meno giovani un modo giovanile vivace e con importanti capacità organizzative. Pontedera a Sinistra vuole individuare con i giovani del territorio spazi che i giovani gestiranno autonomamente.

Saranno inoltre messe a disposizione risorse per percorsi di approfondimento su temi che i giovani stessi individueranno (anche a partire dall’Agenda 2030) e saranno assicurati spazi decisionali e organizzativi per aspetti di loro interesse. Lo spazio del Villaggio Scolastico sarà interessato da una progettazione e da una programmazione di eventi che veda la partecipazione attiva degli studenti”.

5. Quali azioni concrete e strategie intende mettere in atto per promuovere la sostenibilità ambientale a Pontedera?

“Nel nostro programma illustriamo puntualmente le proposte sull’ambiente: per sommi capi posso dire che il quadro è descritto dalla contrarietà al consumo di suolo (ricorrendo dove possibile alla decementificazione), dalla difesa della biodiversità, da una gestione sostenibile dei rifiuti urbani e speciali (a questo proposito siamo fortemente contrari all’ampliamento della discarica di Gello).

Evidentemente il tema dell’ambiente si interseca con molti altri ambiti della nostra vita: la mobilità, il tessuto produttivo, i criteri scelti per la cura del verde. Quello che mi preme sottolineare è che la Pontedera per la quale lavoreremo è una Pontedera più verde e più salubre, sia nel centro che nelle frazioni.

Ci ispiriamo all’ approccio delle Nature Based Solutions: Le NbS nascono da un approccio ecosistemico: gli ecosistemi producono una gamma diversificata di servizi da cui dipende il nostro benessere, dallo stoccaggio del carbonio al controllo delle inondazioni, dalla stabilizzazione di coste e pendii alla fornitura di aria e acqua pulita, cibo, carburante, medicine e risorse genetiche. A questo proposito, le società umane non solo possono beneficiare della natura, ma devono anche proteggere, gestire o ripristinare in modo proattivo gli ecosistemi naturali”.

6. Quali infrastrutture pubbliche dovrebbe dotarsi Pontedera nei prossimi anni?

“La principale infrastruttura che intendiamo implementare è la rete di piste ciclabili, che per noi dovrebbe collegare il centro e tutte le frazioni.

Un altro importante intervento riguarda la creazione di un sistema diffuso di raccolta delle acque piovane da canalizzare verso serbatoi utilizzabili nei periodi di siccità (che purtroppo si stanno già verificando in altre zone della Toscana)”.

7. Condivide l’idea che i Comuni della Valdera debbano avere una visione generale strategica? Qual è il futuro della Valdera e dell’Unione Valdera? Cosa non ha funzionato fino ad oggi?

“L’Unione Valdera serve perché molti beni comuni decisivi per il benessere della nostra comunità, (come l’acqua, l’aria pulita, l’energia pulita e accessibile, la sanità pubblica funzionante, la diminuzione dei rifiuti allocati in Valdera) non sono nella disponibilità del singolo Comune perché gestiti in gran parte da enti di area vasta, ma possono essere influenzati dalla voce concorde di tutti i comuni dell’area. L’Unione non ha funzionato perché è stata vista dai Comuni come occasione per fare economia di spesa (il comune di Pontedera è addirittura andato a fare convenzioni con enti fuori Unione invece di rafforzare l’Unione stessa), invece che come progetto strategico per dotare la nostra zona di un governo sovracomunale, che è indispensabile se non vogliamo essere estromessi dalle scelte che contano ai livelli maggiori”.

8. Se i cittadini la sceglieranno come sindaca, come si immagina Pontedera e le sue frazioni tra cinque anni?

“Come metodo, noi vorremmo utilizzare il sistema del bilancio partecipato, per cui il futuro di città e frazioni sarà deciso molto anche dai cittadini stessi, chiamati a scegliere gli interventi prioritari nelle aree dove vivono (quindi diamo la nostra visione, ma il risultato sarà il frutto di processi partecipativi effettivi, non solo formali”.

9. Perché gli elettori dovrebbero scegliere lei come sindaca, invece degli altri candidati?

“I cittadini e le cittadine dovrebbero scegliere me come sindaca perché mi impegno a portare la loro voce e i loro diritti al centro della nostra vita collettiva, nel quadro di una società al passo con i tempi e con le attuali sfide sociali e ambientali. Pontedera a Sinistra si impegna per avvicinare i servizi ai cittadini, per restituire spazi di socialità e di produzione culturale dal basso”.

10. C’è una domanda che non le ho posto e alla quale avrebbe voluto rispondere?

“Ci tengo a segnalare la nostra opposizione alla realizzazione della struttura militare alla Tenuta Isabella. Crediamo in una comunità responsabile, che rifiuti ogni forma di militarizzazione e promuova una cultura basate sulla pace, sull’accoglienza e sui diritti di tutte e di tutti”.

Redazione VTrend

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