Speciale VTrend, elezioni a Capannoli: dieci domande alle candidate. Ecco le risposte della candidata Barbara Cionini.
CAPANNOLI. La data delle elezioni amministrative, dell’8 e 9 giugno, si avvicina sempre di più. Così VTrend ha deciso riaprire la rubrica “Sindaco chi?” e porre dieci domande identiche ai candidati sindaci che si presentano alla guida di Capannoli, offrendo a lettori ed elettori un’opportunità chiara e trasparente di valutare le proposte e le idee dei loro potenziali rappresentanti. A Capannoli corrono per la carica di sindaco: Arianna Cecchini, Barbara Cionini e Silvia Rocchi.
In questo articolo diamo spazio alle risposte di Barbara Cionini, candidata sindaca della lista “Noi per”, nata da un’alleanza tra Partito Democratico, Partito Socialista Italiano e Sinistra Italiana.
La scheda della candidata: Barbara Cionini. Classe 1973 (51 anni), nata a Pontedera, da sempre residente a Capannoli. Ha conseguito due lauree, una in Giurisprudenza e una in Scienze Politiche, arricchendo il suo percorso accademico con un master in Governance Politica.
Da oltre un decennio lavora nella pubblica amministrazione, vive insieme a Domenico e le due figlie: Sara e Sofia. Oltre al suo impegno professionale, Cionini coltiva passioni come il trekking, gli scacchi e i viaggi. Attiva nel volontariato, è impegnata in progetti sociali e del progetto intercultura, che si occupa di promuovere e organizzare esperienze all’estero, ed è anche volontaria presso la biblioteca comunale di Capannoli.
I suoi primi passi nell’ambito politico risalgono a giovanissima età, come consigliere comunale di Capannoli. Successivamente, per due mandati, ha ricoperto la carica di assessore al bilancio, alle pari opportunità e alle politiche giovanili.
Ecco le risposte di Barbara Cionini, candidata sindaca con la lista “Per noi”:
1. Perché ha scelto di candidarsi a sindaca di Capannoli?
Barbara Cionini: “La mia candidatura a sindaca è emersa da un percorso politico condiviso con il Partito Socialista e Sinistra Italiana. Questa coalizione si è unita sul mio nome dopo una frattura avvenuta cinque anni fa, dando vita al cosiddetto “campo largo”.
Insieme al mio partito (il Pd, ndr), in questo particolare momento politico, abbiamo sentito forte il bisogno di un cambiamento. Criticare, specialmente chi sta governando, è un gesto comune, ma diventa inutile se poi non si è disposti a impegnarsi in prima persona per cambiare quello che non va. Credo che l’obiettivo di governo di un territorio, specialmente cosi piccolo come il nostro, vada individuato mettendosi in ascolto delle persone. E questo negli ultimi anni è mancato”.
2. Come ha selezionato i membri della propria squadra di candidati e quali criteri ha seguito per questa scelta?
“La nostra squadra di candidati è costituita da persone che, con passione e coraggio, si sono avvicinati spontaneamente al progetto di coalizione. Sono persone che condividono i nostri valori, come: la solidarietà, la democrazia, la partecipazione politica, la pace, l’antifascismo, i diritti e l’ascolto.
Sono persone competenti che rappresentano al meglio Capannoli e Santo Pietro. Ognuno di loro porterà un prezioso contributo in vari settori. E con sei giovani candidati, la nostra squadra rappresenta un giusto equilibrio tra nuove energie ed esperienza politica e amministrativa”.
3. La priorità per Capannoli. Se verrà eletta sindaca di Capannoli quale sarà la prima cosa che farà?
“La prima cosa che faremo sarà quella di lavorare sui servizi essenziali per i cittadini come la scuola, la sanità e la cultura. Partiremo affrontando le piccole cose perché dalle campagne di ascolto è emerso che le esigenze dei cittadini sono piccole ma molto sentite.
Perciò durante il primo mese cercheremo di soddisfare proprio queste piccole richieste dei cittadini che riguardano, principalmente, il miglioramento del decoro urbano e la cura degli spazi pubblici. Vogliamo intervenire per migliorare la qualità della vita quotidiana dei nostri cittadini, risolvendo le questioni legate alla manutenzione degli spazi comuni. Soltanto successivamente avvieremo progetti a lungo termine”.
4. Quali sono le vostre proposte per incentivare la partecipazione politica dei giovani?
“Sin dall’inizio della campagna elettorale ho detto pubblicamente che avrei messo le politiche giovanili al centro del nostro programma elettorale. I nostri progetti sui giovani riguardano, soprattutto, gli spazi ricreativi. E’ necessario offrire ai giovani spazi da vivere e spazi aggregativi all’aperto. Inoltre nel programma elettorale abbiamo inserito la promozione di scambi culturali, di viaggi di studio all’estero e dello sportello eurodesk per incentivare i giovani a compiere un’esperienza in altri paesi.
Penso che i giovani debbano diventare protagonisti della co-progettazione. La presenza di 6 giovani candidati nella nostra lista è la dimostrazione di quanto ci teniamo ad ascoltarli. Il nostro obiettivo è quello di riconnettere i giovani alla vita del paese, stimolando in loro il desiderio di partecipare attivamente alla comunità”.
5. Quali azioni concrete e strategie intende mettere in atto per promuovere la sostenibilità ambientale a Capannoli?
“Nel nostro programma abbiamo inserito azioni concrete e per questo abbiamo ottenuto dalla “Rete dei Comuni Sostenibili” il logo di “candidata sostenibile”. Nel programma elettorale abbiamo previsto un aumento del servizio di porta a porta, la realizzazione di un centro del riuso, il monitoraggio e la riduzione dell’inquinamento atmosferico, l’aumento delle fonti rinnovabili energetiche, l’implementazione della comunità energetica, la riduzione dei consumi energetici delle strutture comunali e l’utilizzo dei lampioni a led per l’illuminazione pubblica. Inoltre valorizzeremo il parco fluviale e diminuiremo anche l’utilizzo del cemento favorendo un recupero dell’esistente”.
6. Quali infrastrutture pubbliche dovrebbe dotarsi Capannoli nei prossimi anni?
“Infrastrutture stradali, infrastrutture di approvvigionamento idrico e di servizi pubblici come parchi e aree ricreative. Tra le nostre priorità ci sono anche interventi per valorizzare villa Baciocchi e recuperare la scuola primaria di via Volterrana, dove, inspiegabilmente, gli vengono tolti degli spazi importanti. Per noi invece, la scuola primaria dovrà essere adibita a biblioteca comunale e diventare un centro culturale.
A Santo Pietro, oltre al centro polifunzionale già in costruzione, ci piacerebbe costruire un edificio con funzioni collegate alla scuola dove creare una ludoteca, campetti da gioco e un piccolo anfiteatro con sedute panoramiche“.
7. Il ruolo della Valdera in Toscana. Condivide l’idea che i Comuni della Valdera debbano avere una visione generale strategica? Qual è il futuro della Valdera e dell’Unione Valdera? Cosa non ha funzionato fino ad oggi?
“Noi siamo convinti che ci debba essere una visione strategica della Valdera, condivisa tra tutti i comuni, perché è essenziale per affrontare le sfide e sfruttare le opportunità di sviluppo socio-economico di tutta l’area. Siamo un’area ricca di iniziative, si pensi al Vespa Day e al Teatro del Silenzio di Lajatico, perciò occorre fare rete adottando delle strategie coordinate per promuovere lo sviluppo e migliorare la qualità della vita.
Penso a Capannoli come la cerniera tra la bassa e l’alta Valdera. La nostra intenzione è quella di svolgere questo ruolo facendo rete sui trasporti, sulle infrastrutture, sulla cultura e sul turismo per un territorio vasto che vada da Pontedera a Volterra.
Secondo noi, fino ad oggi, Capannoli non ha svolto questo ruolo perché il Comune di Capannoli si è isolato rispetto a Peccioli e Ponsacco. A causa delle fratture tra sindaci non c’è stato uno sviluppo economico e armonico di tutta la Valdera. Purtroppo i sindaci che ci sono stati fino ad adesso non sono riusciti a costruire un’idea unitaria di tutta l’area. Invece il nostro obiettivo è quello di rilanciare la Valdera. Noi non mettiamo in discussione l’esistenza dell’Unione però ha tante caratteristiche da essere ripensate e modificate. Occorre rivedere le convenzioni stipulate e aggiornarle ai nuovi obiettivi”.
8. Se i cittadini la sceglieranno come sindaca, come si immagina Capannoli e Santo Pietro tra cinque anni?
“Ci piacerebbe realizzare il nostro programma perciò Capannoli e Santo Pietro ce li immaginiamo come una comunità più accogliente, aggregata e aggregante. Ce li immaginiamo come una comunità più vivace, unita, con servizi pubblici più efficienti, e con un ambiente più pulito“.
9. Perché gli elettori dovrebbero scegliere lei come sindaca, invece delle altre candidate?
“Perché, a differenza delle altre candidate, abbiamo disegnato e stiamo disegnando un rapporto diretto con i cittadini, un rapporto dove non ci sono più barriere tra il Comune e il cittadino. Un rapporto fatto di consulte permanenti sul territorio dove gli elettori sono ascoltati e possono ascoltare. Abbiamo una visione chiara del futuro di Capannoli: a noi piace lavorare “con” e “tra” la gente, a differenza di chi, negli ultimi anni, si è chiuso nelle stanze del palazzo senza instaurare alcun dialogo, e a differenza di chi non ha nessuna esperienza politica”.
10. C’è una domanda che non le ho posto e alla quale avrebbe voluto rispondere?
“Mi piacerebbe soffermarmi sulla questione di come stiamo vivendo questa campagna così particolare per Capannoli. Questo scontro elettorale ha assunto toni di cattiveria inauditi. Nel nostro Comune non era mai accaduto, non me lo sarei mai aspettato. Questo modo di fare politica lo abbiamo subìto e non ci rappresenta assolutamente. Le elezioni si vincono con le idee e con il programma, e non denigrando l’avversario”.
Redazione VTrend