E’ accaduto nel tardo pomeriggio di mercoledì scorso.
Paura e polemiche a Pisa dopo l’incidente che ha coinvolto un autobus urbano della linea 5 gestito da Autolinee Toscane. Nel tardo pomeriggio di mercoledì, il mezzo, mentre svoltava nei pressi di ponte Solferino, ha perso uno pneumatico posteriore a seguito di uno scoppio. Solo i riflessi pronti dell’autista e la velocità ridotta hanno evitato conseguenze più gravi. A bordo del mezzo si trovavano una decina di passeggeri, tutti rimasti illesi. L’autista è riuscito a guidare il bus fino a via Fermi, dove lo ha parcheggiato in sicurezza, attendendo l’arrivo delle squadre tecniche della società.
L’episodio ha riacceso le polemiche sulla manutenzione dei mezzi pubblici. I sindacati puntano il dito contro la gestione degli appalti per il controllo e la manutenzione della flotta, sostenendo che le verifiche si siano ridotte negli ultimi anni, con interventi limitati alle emergenze. Autolinee Toscane respinge le accuse, sottolineando di effettuare annualmente oltre 18.000 controlli sui mezzi della flotta di Pisa. Nonostante ciò, la società ha disposto verifiche straordinarie su tutti i veicoli per accertare eventuali criticità e garantire la sicurezza dei passeggeri.
“Lascia sconcertati e preoccupati quanto accaduto sul bus della linea 5 del servizio urbano di Pisa gestito da Autolinee Toscane, con lo scoppio e la perdita di uno pneumatico di una ruota posteriore vicino a Ponte Solferino. Un guasto che si poteva trasformare in una terribile tragedia evitata solo grazie alla prontezza ed abilità dell’autista e alla velocità ridotta a cui andava l’autobus”, dichiara Ciccio Auletta.
“Come è possibile che sia accaduto un fatto così grave che ha messo a repentaglio l’incolumità stessa dei passeggeri, dell’autista e dei passanti? Autolinee toscane deve rapidamente chiarire cosa è accaduto e se si tratta di un problema isolato o meno. Serve certezza che siano in strada solo mezzi realmente sicuri”, continua Auletta.
“Purtroppo, però, non è la prima volta che accadono episodi del genere, e mancano da parte di Autolinee Toscane quegli interventi strutturali sia per il rinnovo del parco mezzi sempre più vetusto sia per una gestione adeguata del servizio di manutenzione”, sottolinea Auletta.
“Da anni lavoratori e sindacati denunciano scarsi investimenti sulle manutenzioni e sulle revisioni del parco mezzi, che in gran parte è vecchio e inadeguato. Condividiamo pienamente la richiesta che da tempo i sindacati avanzano di reinternalizzazione del servizio di manutenzione, che è l’unico modo per garantire controllo adeguati.
Per chiarire la vicenda e più in generale il tema della manutenzione ordinaria, abbiamo chiesto di ascoltare urgentemente in Seconda Commissione di Controllo e Garanzia i vertici di Autolinee Toscane e delle rappresentanze dei lavoratori”, spiega Auletta.
“La realtà è che ancora una volta si pagano gli effetti devastanti legati alla scelta del centrosinistra che governa la Regione di privatizzare il servizio. Serve un cambio di rotta che questo episodio conferma ancora una volta: investire nel trasporto pubblico, nella qualità e sicurezza del servizio, nei salari e diritti dei lavoratori del settore è la priorità. Si imponga al privato quello che è necessario affinché svolga, visti i milioni e milioni di euro che incassa, un servizio di qualità, efficiente e sempre meno inquinante. A pagare i mancati investimenti non possono essere ancora una volta i cittadini – che oltretutto hanno visto in questi mesi aumentare le tariffe – e i lavoratori, e non chi ha vinto la gara e pensa in primo luogo al proprio profitto”, continuano da Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista
“Per noi il trasporto pubblico locale è un diritto e in quanto tale è responsabilità dei soggetti pubblici garantirne l’efficienza mentre la logica delle privatizzazioni lede questo diritto scaricando sulla cittadinanza e sul personale i costi della remunerazione dei capitali privati”, concludono da Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista.