I dati di novembre sulla domanda di lavoro a Pisa, Lucca e Massa-Carrara. Si confermano dati non esaltanti per il perdurare della situazione di incertezza sull’economia. Nonostante il calo delle assunzioni resta molto alta la difficoltà delle imprese nel ricoprire le posizioni richieste.
Sono 6.010 i lavoratori ricercati dalle imprese nel mese di ottobre nei territori della Toscana Nord-Ovest (Lucca, Massa-Carrara e Pisa), e salgono a 17.750 per il trimestre novembre 2022-gennaio 2023. Dati che si confermano non troppo positivi, soprattutto se guardati nella prospettiva del prossimo e ultimo trimestre dell’anno, ed in linea con l’andamento nazionale per il perdurare della difficile congiuntura generale e delle incerte prospettive.
Questo è quanto emerge dai dati rilevati per il mese di novembre 2022 su un campione di oltre 2.100 imprese con dipendenti del Sistema informativo Excelsior, indagine su base provinciale realizzata da Unioncamere in collaborazione con ANPAL ed elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e dall’Istituto Studi e Ricerche – ISR.
Il Commento di Valter Tamburini, Presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest
“Il mese di novembre conferma la scarsa propensione ad assumere personale da parte delle imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa. Che sia il clima di generale incertezza a dominare sulle dinamiche in esame lo conferma anche la previsione sul trimestre, in forte diminuzione, segno che gli imprenditori non ravvisano prossimi cambiamenti che consentano di riavviare a breve la domanda di lavoro. Anche in questa tornata si conferma il “mismatch” tra domanda e offerta di lavoro, che nei nostri territori è particolarmente elevato: un fenomeno in crescita anche a livello nazionale dove mediamente sono necessari 4 mesi per trovare il personale di cui le imprese hanno bisogno”.
Di seguito la presentazione dei dati relativi alle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa in specifiche sezioni, in modo da consentire un’agevole lettura.
LA DOMANDA DI LAVORO IN PROVINCIA DI PISA A NOVEMBRE 2022
Ammontano a 2.750 le persone che, nel mese di novembre, le imprese pisane con dipendenti prevedono di assumere, un valore in calo di 310 unità rispetto al mese precedente (-10% in percentuale) ma in lieve aumento, invece, rispetto allo stesso mese del 2021 (+120 ingressi corrispondenti ad un +5%) dinamica, quest’ultima, che si conferma in controtendenza a quella nazionale che con 382mila assunzioni fa registrare un decremento di 82mila unità (-18%) rispetto al novembre 2021.
Seppure il dato mensile pisano possa in qualche misura confortare, l’estensione dell’analisi al trimestre novembre 2022-gennaio 2023 ci consegna un quadro molto meno esaltante con la domanda, espressa dal sistema imprenditoriale pisano, che si attesta sulle 7.900 assunzioni, in calo di 1.160 unità (-12%) rispetto al pari trimestre dello scorso anno. Una previsione, dunque, connotata dalla sensibile contrazione della dinamica occupazionale nel territorio di Pisa nel trimestre finale dell’anno in corso.
Pressochè stabile, rispetto al mese precedente, la quota di imprese (12%) che prevedono assunzioni, un valore in linea anche con quello di un anno fa (11%).
Si mantiene su livelli preoccupanti e con tendenza a crescere ulteriormente il gap domanda-offerta di lavoro con il 53% delle posizioni offerte difficili da coprire a causa di mancanza di candidati (nel 34% dei casi) ovvero per candidati non considerati idonei dalle imprese (in un altro 14% dei casi) o per altri motivi (5%): si tratta di un dato che cresce lievemente rispetto al mese precedente ma marcatamente peggiore rispetto al 38% registrato a novembre dello scorso anno e anche rispetto a quello nazionale, anch’esso in crescita, ma che si ferma al 46%.
Pisa: si conferma la netta prevalenza dei contratti a termine, l’esperienza resta un fattore che conta
Il dato è ormai costante e la prevalenza dei contratti a termine è nettissima con il 25% delle assunzioni di novembre che saranno di tipo stabile, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato mentre nel 75% dei casi saranno offerti contratti a termine (a tempo determinato o altri con durata predefinita). Il dato è pressochè stabile rispetto al mese precedente ed in linea anche con quello del 2021.
Le assunzioni previste si concentreranno per il 66% nei servizi e per il 63% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 31% delle assunzioni è rivolto specificamente a giovani (under 30) con un picco del 40% per le professioni impiegatizie nelle quali spiccano i commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso (63%), i cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (44%) e i commessi e altro personale qualificato nella grande distribuzione (56%). Il requisito dell’esperienza è valutato positivamente dalle imprese, al 43%, infatti, è chiesta esperienza nel medesimo settore e ad un altro 24% un’esperienza professionale specifica per un totale di 67 assunti su cento ai quali è richiesta esperienza.
Pisa: in calo la domanda di lavoro dell’industria, crescono i servizi
La crescita della domanda di lavoro a novembre, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, continua ad essere trainata esclusivamente dai servizi con tutti i sotto settori per i quali, seppur con percentuali diverse, si prevedono dati in crescita. Nel dettaglio l’industria registra un calo complessivo di 280 unità pari al -23% rispetto all’anno precedente mentre i servizi, con un saldo attivo di +390 unità, mettono a segno una crescita del 27%. La flessione della domanda di lavoro nell’industria riguarda in particolar modo il manifatturiero e le public utilities (-280 unità pari al -30%), mentre si conferma più o meno stabile, rispetto all’anno precedente, la previsione nelle costruzioni (280 unità a novembre 2022 e 290 a novembre 2021 pari ad una flessione del 3%). Sul fronte dei servizi crescono e in modo sensibile tutti i sotto settori, invertendosi la dinamica anche per i servizi alle imprese che nel mese precedente avevano frenato lievemente (-20 lavoratori richiesti corrispondenti ad un -3%) mentre a novembre risalgono con +30 unità, corrispondenti ad un +5%, rispetto al pari mese del 2021. Sorprendente anche per novembre, così come era stato ad ottobre, la crescita del turismo (+80 unità pari al +32%) dovuta al perdurare, probabilmente, di condizioni meteo favorevoli. Rimarchevole, inoltre, la previsione per il commercio (+180 unità pari al +78%) e buona anche quella per i servizi alle persone (+37% rispetto a novembre 2021).
Pisa: tra i gruppi professionali si conferma la buona previsione per gli impiegati e dei professionisti in ambito commerciale e dei servizi
Considerando i macro-gruppi professionali una nettissima previsione di crescita riguarda la categoria impiegati, professioni commerciali e nei servizi, con +320 unità corrispondenti ad un +46%. In aumento anche la domanda di lavoro anche per le professioni non qualificate (+100 unità pari al +39%). Il calo è invece sensibile per i dirigenti, i professionisti con elevata specializzazione e i tecnici (-100 unità pari al -19%) e per gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchinari (-190 ingressi pari ad un -16%).
Pisa: in calo la domanda di personale laureato, in aumento quella dei diplomati
Rispetto sia al mese precedente che allo stesso mese del 2021, a novembre 2022 si prevede un lieve calo dell’incidenza del personale laureato che si attesta al 14% (era il 15% a ottobre 2022 e il 16% a novembre 2021). In calo, sia rispetto al mese precedente che all’anno scorso, anche l’incidenza di personale in possesso di qualifica o diploma professionale (il 13% a novembre 2022 contro il 17% dell’ottobre 2022 ed il 19% del novembre 2021). In aumento, invece, la quota di personale diplomato che dal 27% del 2021 passa al 31% del 2022. La sola scuola dell’obbligo, che con il 42% supera il valore segnato a novembre 2021 (37%) rimane, considerando i titoli di studio chiesti ai neo-assunti, la quota più consistente.
Pisa: resta ancora molto elevata la difficoltà nel trovare alcune figure professionali
Anche nel mese di novembre si rinnova e addirittura cresce ancora la significativa difficoltà delle imprese nel trovare il personale adeguato. Si è superato ormai il punto per cui oltre la metà dei lavoratori ricercati dalle imprese sono difficili da reperire, una situazione che rappresenta una vera e propria emergenza nazionale. Valori sopra la media delle posizioni difficili da coprire (che si assesta a novembre al 53%) si registrano per le professioni ad elevata specializzazione come i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (su 80 assunzioni il 53% sono difficili da fare), i tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione (71%), gli specialisti in scienze economiche e gestionali di impresa (73%), i tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale (52%) e gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche dove si arriva al 68% di posizioni difficili da coprire.
Resta difficoltoso poter assumere operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici: 230 i posti offerti, difficili da coprire nel 58% dei casi. Analoghe difficoltà per gli operai specializzati nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (80 ingressi dei quali il 71% difficili da trovare) e nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori (110 unità, introvabili nel 71% dei casi), per gli operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili, di abbigliamento e calzature (180 i posti offerti difficili da trovare nel 59% dei casi). Si conferma, inoltre, la difficoltà per le imprese nell’assunzione di conduttori di mezzi di trasporto (autisti): su 180 posizioni offerte nel mese ben il 68% non è agevole da trovare. Tra le professioni dei servizi, spinge ancora molto la richiesta di cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (310 ingressi) per i quali si aggrava la difficoltà di reperimento che raggiunge l’83% dei casi. Decisamente sopra la media, infine, il gap tra domanda e offerta di operatori dell’assistenza sociale, in istituzioni o domiciliari con 120 posizioni offerte che non si trovano nel 81% dei casi.
LA DOMANDA DI LAVORO IN PROVINCIA DI LUCCA A NOVEMBRE 2022
Sono 2.230 le assunzioni programmate dalle imprese lucchesi nel mese di novembre 2022, e salgono a 6.960 nell’intero trimestre novembre 2022-gennaio 2023.
L’incertezza legata alle prospettive autunnali di rallentamento del ciclo economico e la forte pressione data del rialzo dei costi energetici incidono sui programmi occupazionali delle imprese, la cui domanda di lavoro mostra una flessione del -14% (350 lavoratori in meno nel mese) rispetto a novembre 2021 quando il sistema economico stava invece attraversando una fase di ripresa.
A novembre le entrate previste si concentreranno per il 60% nel settore dei servizi e per il 77% nelle imprese con meno di 50 dipendenti, mentre un’assunzione su tre interesserà giovani con meno di 30 anni.
Nonostante una domanda di lavoratori debole, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro rimane elevato e in notevole rialzo rispetto all’anno passato: le imprese prevedono infatti di incontrare difficoltà nel reperimento dei profili desiderati nel 52% dei casi (a ottobre era il 47%), un valore molto superiore al 38% rilevato a novembre 2021. La domanda di lavoro delle imprese potrebbe pertanto non venire del tutto soddisfatta. La mancanza di candidati resta la principale motivazione dichiarata dalle imprese, indicata per il 28% delle entrate, stabile rispetto a ottobre ma in crescita rispetto a novembre 2021 (21%); per il 16% delle assunzioni le imprese lamentano invece una preparazione inadeguata dei candidati. Alle figure in ingresso viene inoltre richiesto di aver maturato una precedente esperienza nel settore nel 46% dei casi e nella professione nel 23%.
Lucca: meno di un’assunzione su tre è stabile
Per il 28% delle assunzioni previste a novembre dalle imprese lucchesi verrà offerto un contratto stabile – a tempo indeterminato (19%) o di apprendistato (9%) – mentre per il rimanente 72% è previsto un rapporto a termine: con contratto a tempo determinato per il 58% delle entrate e di somministrazione nel 7% dei casi, mentre i contratti non alle dipendenze si fermano al 4%, i contratti di collaborazione all’1% e le altre tipologie di rapporti alle dipendenze al 2% delle entrate in programma.
Lucca: industria in forte calo, nei servizi crescono commercio e turismo
La richiesta di lavoratori in provincia è sostenuta dalle imprese dei servizi, che programmano 1.330 assunzioni nel mese, un valore in aumento del +4% (+50 unità) rispetto a novembre 2021. L’incremento è sostenuto soprattutto dalle previsioni, in crescita rispetto al 2021, delle imprese del commercio che programmano 390 assunzioni (+39% rispetto a un anno fa; +110 unità), spinte anche dall’imminente inizio degli acquisti per il periodo natalizio, e dell’alloggio e ristorazione (330 unità) in aumento del +14% per 40 posti di lavoro in più. Nel commercio la domanda di lavoro delle imprese si mantiene superiore anche all’analogo periodo pre-Covid (+34% su novembre 2019), meglio confrontabile con il contesto attuale.
Diminuiscono invece le entrate programmate dai servizi alle imprese (390 assunzioni), in calo del -15% rispetto a un anno fa (-70 unità), e dei servizi alle persone che nel mese scendono del -8% fermandosi a 230 ingressi.
Anche il comparto industriale (900 entrate previste) si connota per una contrazione della domanda di lavoro, facendo segnare una flessione di 400 unità (-31%) rispetto a dodici mesi fa. La diminuzione interessa soprattutto l’industria manifatturiera e le public utilities (-320 unità, per un -34%) ma anche nelle costruzioni il calo delle posizioni offerte nel mese segna un -21% (-70 unità).
Lucca: cresce solo la domanda di impiegati e addetti al commercio e ai servizi.
Cresce la richiesta di impiegati e professioni commerciali e nei servizi (700 ingressi), che fa segnare un +11% rispetto a novembre 2021 (+70 unità). In particolare, le imprese domandano meno impiegati (-18%; -30 unità), ma più addetti al commercio e ai servizi (+22%; +100 entrate).
La frenata del comparto industriale si ripercuote sulla domanda di operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, in forte calo con sole 920 entrate programmate nel mese (-25%; -300 unità): la richiesta di operati specializzati si ferma infatti a 620 unità, 230 in meno (-27%) rispetto a dodici mesi fa, ma anche per i conduttori di impianti e operai di macchinari si rileva un calo del -19%, per 70 unità in meno.
Per dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici la domanda delle imprese si ferma a 330 unità, il 25% in meno (-110 unità) rispetto a un anno fa. Nel dettaglio, diminuisce soprattutto la domanda di figure tecniche (-28%; -90 unità), ma si rileva un calo anche per le professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione (-9%; -10 entrate). In calo di sette punti percentuali anche la domanda di professioni non qualificate (280 entrate).
Lucca: un’assunzione su tre è rivolta a giovani
Resta alta la richiesta di giovani under 30, al 33% del totale, un valore sette punti percentuali più elevato rispetto a novembre 2021 ma stabile rispetto a ottobre. Considerando anche le posizioni lavorative per le quali le imprese non considerano l’età un fattore rilevante, le possibilità per i giovani salgono al 52% delle entrate programmate.
Le maggiori opportunità di impiego rivolte specificamente ai giovani riguardano le professioni impiegatizie, commerciali e nei servizi, con il 42% delle entrate riservate a under 30. Per gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine tale quota si attesta al 32% delle assunzioni e per le professioni con elevata specializzazione si riduce al 29%; si ferma invece al 16% la richiesta di giovani nelle professioni non qualificate.
Lucca: resta elevata la difficoltà di reperimento del personale.
La difficoltà di reperimento del personale torna a salire arrivando a interessare complessivamente il 52% delle assunzioni, quattordici punti percentuali in più rispetto a un anno fa, al disopra della media nazionale (46%) anch’essa in forte aumento.
La crescita delle difficoltà di reperimento interessa tutti i principali gruppi professionali, arrivando al 64% delle entrate per dirigenti e professioni a elevata specializzazione (58% a novembre 2021) e per operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (40% un anno fa). Tra i dirigenti e professioni a elevata specializzazione le maggiori criticità si rilevano per i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (78%) e per i tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione (74%), ma anche i tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale sono difficili da reperire in un caso su due; tra gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine risulta complicato trovare operai metalmeccanici ed elettromeccanici (78%), ma anche operai specializzati nell’industria alimentare (76%), in quella della moda (69%) e nell’edilizia (60%).
Per impiegati, professioni commerciali e nei servizi le difficoltà arrivano al 37% delle entrate, un valore in calo rispetto a ottobre ma in forte aumento rispetto a novembre 2021 quando si fermava al 29%. Nel dettaglio, risultano di difficile reperimento gli operatori dell’assistenza sociale (61%) ma anche quelli della cura estetica (55%) e cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (52%). Per le professioni non qualificate la quota di assunzioni ritenute difficili sale ancora arrivando al 40% dal 18% di un anno fa.
Lucca: in calo soprattutto la richiesta di personale con diploma o qualifica professionale.
A novembre si registra un calo della domanda di personale per tutti i titoli di studio: la richiesta di laureati (11% del totale) diminuisce del -17% rispetto a un anno fa, mentre quella di diplomati di scuola secondaria (36% del totale) scende di dieci punti percentuali su base annua. La richiesta di lavoratori con qualifiche/diplomi professionali diminuisce di un terzo rispetto a novembre 2021 (-33 punti percentuali), attestandosi al 16% delle entrate programmate, mentre quella di personale senza titolo di studio (37% del totale) si riduce del -3%.
L’indirizzo di laurea più richiesto dalle aziende resta quello economico (50 assunzioni programmate), seguito da ingegneria industriale, insegnamento-formazione e sanitario-paramedico (30 per ognuno). Tra i diplomati, gli indirizzi più ricercati sono amministrazione, finanza e marketing (170 entrate), meccanica, meccatronica ed energia (140) e turismo, enogastronomia e ospitalità (130). Per quanto riguarda le qualifiche di formazione e i diplomi professionali le maggiori opportunità di impiego interessano gli indirizzi ristorazione (70 assunzioni), meccanico e trasformazione agroalimentare (50 per ciascuna).
LA DOMANDA DI LAVORO IN PROVINCIA DI MASSA-CARRARA A NOVEMBRE 2022
A novembre le imprese apuane prevedono di assumere 930 unità lavorative, un valore inferiore sia rispetto al precedente mese di ottobre, meno 290 unità per un totale di assunzioni che avevano raggiunto quota 1.220, sia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, novembre 2021, con un valore in decrescita di 280 ingressi, per un totale di 1210 assunzioni.
Queste prime indicazioni segnalano una minore fiducia da parte del sistema imprenditoriale apuano nelle aspettative produttive autunnali.
Una valutazione confermata anche dal dato trimestrale, dove osserviamo che per il periodo novembre-gennaio le previsioni aziendali si attestano a circa 2.890 unità lavorative in entrata, erano state 4.140 nel 2021, un valore inferiore di ben 1.250 unità
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Assistiamo pertanto ad una forte contrazione della dinamica occupazionale nel territorio di Massa-Carrara nella parte finale dell’anno in corso.
La forte diminuzione trimestrale è la nota congiunturale più preoccupante a cui si aggiunge il consueto mismatch tra le richieste del sistema imprenditoriale apuano e la disponibilità dei profili richiesti. Infatti, osserviamo che in 58 casi su 100, identico valore del mese di ottobre, le imprese di Massa-Carrara prevedono di avere difficoltà nel trovare le figure lavorative richieste, in sostanza una figura lavorativa ogni due; nel 38% dei casi per mancanza di candidati, nel 18% per preparazione inadeguata dei candidati e per la parte restante per altre motivazioni.
Massa-Carrara: nuovo calo delle richieste aziendali
Oltre al dato sulla difficoltà di reperimento si stabilizza, per le figure professionali richieste dalle aziende, anche la necessità di avere esperienza, un valore che tocca il 72% del totale della domanda, e si distingue per il 17% nella richiesta di esperienza professionale specifica e per il restante 55% di esperienza nello stesso settore.
Caratteristiche trasversali riscontrabili in quasi tutti i profili professionali richiesti, dai dirigenti, alle professioni con elevata specializzazione e tecniche, fino agli operai specializzati; minore la richiesta di esprienza nelle categorie professionali non qualificate.
Per quanto concerne la tipologia contrattuale prevalgono, anche nel mese di novembre, i contratti a tempo determinato, con un dato pari al 64% del totale, seguono con il 20% i contratti a tempo indeterminato, poi troviamo con il 7% l’apprendistato ed infine con il 9% le altre tipologie contrattuali.
In provincia di Massa-Carrara, inoltre, nel mese di novembre, le assunzioni previste interesseranno i giovani con meno di 30 anni per una quota pari al 32%, un valore in in linea sostanzialmente sia rispetto al mese precedente sia nel raffronto con il mese di novembre 2021. I giovani sono richiesti soprattutto nelle professioni commerciali, commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso, e nei servizi, cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici, dove rappresentano rispettivamente il 61 e 73% del totale delle richieste; valori che invece si contraggono sia nella componente dirigenziale e professionale, sia in quella ad elevata specializzazione.
Massa-Carrara: continua il calo delle richieste di forza lavoro nel comparto manifatturiero in senso stretto, e si palese un saldo negativo anche nei servizi
Nel raffronto tra il mese di novembre dell’anno corrente e quello dell’anno precedente possiamo mettere in evidenza che dal punto di vista generale le richieste di figure professionali sono diminuite, come abbiamo già osservato, ma con variazioni negative in particolare nell’industria in senso stretto ed in alcune categorie dei servizi.
Nell’industria in senso largo assistiamo ad una perdita generalizzata che porta le assunzioni previste dalle aziende apuane dalle 650 unità del mese di novembre dell’anno precedentre alle attuali 430, una contrazione di circa 220 unità per un calo del -34%. In specifico osserviamo la perdita del settore manifatturiero, che passa da 510 richieste di assunzione del 2021 alle 280 di novembre 2022, per una riduzione di 230 unità lavorative e per una tendenza negativa che si accentua rispetto al mese di ottobre. L’unica nota positiva continua ad essere quella delle costruzioni che proseguono nel richiedere maodopera e pertanto si assite ad una crescita di 20 unità rispetto allo stesso mese dell’anno 2021, in linea con il mese di ottobre ma in rallentamento nel confronto con il mese di settembre.
Anche nei servizi, seppur in maniera distinta, assistiamo ad una generalizzata diminuzione delle richieste di personale, un valore in calo complessivamente di circa 60 unità rispetto al mese di novembre 2021, per una dinamica in controtendenza rispetto ai valori positivi sia di ottobre che di settembre del 2022. In specifico si rilevano gli aumenti del turismo di circa 10 unità, che non compensano comunque le decrescite riscontrate nei servizi alle imprese, circa 20 unità lavorative, e nei servizi alle persone, in questo caso 50 unità, il tutto nel mese di novembe di quest’anno rispetto al 2021.
Massa-Carrara: diminuzioni in tutti i profili professionali
L’andamento delle richieste del sistema imprenditoriale locale, per il mese di novembre, mostra, nel complesso, variazioni non favorevoli per tutte le figure professionali richieste. Rileviamo cali sia per la componente riferibile al gruppo dei dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici, meno 30 unità rispetto a novembre 2021, sia per la categoria degli impiegati, professioni commerciali e nei servizi in diminuzione di 60 unità.
Le contrazioni delle richieste lavorative più importanti sono riscontrabili negli operai specializzati e conduttori di impianti e macchinari, con meno 140 unità rispetto a novembre 2021, erano state 70 unità in meno nel mese di ottobre, ed infine registriamo un calo anche per le professioni non qualificate, circa 40 unità in meno.
Per questo motivo nel mese di novembre 2022 assistiamo ad una minore richiesta occupazionale che viene riscontrata principalmente nei gruppi professionali degli operai e nelle professioni non qualificate e negli impiegati, professioni commerciali e nei servizi.
Massa-Carrara: anche a novembre la quota maggiore delle richieste è riferita a personale senza alcuna qualifica
Nella distinzione delle entrate previste per livello di istruzione annotiamo, che nel mese di novembre, si è ottenuta una domanda di personale laureato pari al 9% del totale delle richieste, un valore in diminuzione sia rispetto al 12% del mese di ottobre, sia rispetto al 14% del mese di settembre.
Tendenza costante invece per le richieste di personale con diploma di scuola media superiore, con un valore del 30% circa, simile al 29% di ottobre ed al 28% di settembre.
Dimiuiscono fortemente le richeste di figure che possiedono un titolo di studio professionale, passando dal 27% del 2021 all’attuale 20%.
La quota maggiore, ed in ascesa rispetto a novembre 2021, resta comunque quella delle richieste professionali di lavoratori con nessun titolo di studio, un valore che tocca quota 41%, in crescita di 8 punti rispetto l’anno passato e che ormai rappresenta quasi una figura professionale ogni due.
Massa-Carrara: si confermano anche a novembre le difficolta di reperimento di alcune professioni
E’ già stato evidenziato che il mese di novembre, come il precedente mese di ottobre, oltre a confermare un calo delle richieste lavorative delle aziende del territorio, registra il persistere della problematica inerente la ricerca di personale da impiegare da parte delle imprese locali.
Nella disamina delle difficoltà di reperimento è stato riscontrato un valore medio elevato e pari al 58%, che testimonia, come abbiamo avuto già modo di sottolineare, la difficoltà, da parte delle imprese, di trovare personale e professionalità adeguate allo svolgimento delle attività lavorative richieste.
Assistiamo anche per il mese di novembre, come già avevamo osservato per i mesi precedenti, a valori sopra la media per alcune tiplogie lavorative, ed in effetti possiamo rilevare una difficoltà di reperimento pari al 64% per le professioni con elevata specializzazione, valori che arrivano a quota 91% per le figure dei tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione.
Valori molto alti e superiori alla media anche nel settore del turismo, dove la voce specifica riferita a cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici, mostra una difficoltà di reperimento pari al 80% del totale delle figure richieste.
Nelle figure professioniali degli operai valori superiori alla media negli operai specializzati nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche, pari all’ 81%, valori sostanzialmente simili negli operai specializzati nell’edilizia, 69%, e negli operai specializzati nell’industria del legno e della carta, 68%.