PISA. I Carabinieri hanno arrestato e condotto in carcere sette uomini di etnia rom, presunti appartenenti ad una pericolosa organizzazione criminale dedita a furti e rapine.
Il blitz a Riparbella. I sette uomini arrestati, tutti di etnia rom e residenti in un campo nomadi di Secondigliano (Napoli), sono stati bloccati dai militari che hanno fatto irruzione in una villetta nel comune di Riparbella, in provincia di Pisa: l’abitazione sarebbe stata scelta dalla banda come base operativa per i loro colpi in diverse regioni del Centro Nord. É quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Firenze. Nel covo della banda criminale a Riparbella, oltre alle due autovetture di grossa cilindrata, ognuna con a bordo un lampeggiante blu simile a quello delle forze dell’ordine e numerosi attrezzi da scasso, usati durante i furti e le rapine, i Carabinieri hanno sequestrato anche la refurtiva dei furti messi a segno dai criminali nei giorni scorsi nelle province di Pisa, Lucca, Modena e Mantova.
I sette uomini arrestati sono stati condotti dalle forze dell’ordine presso la casa circondariale di Livorno. Nei loro confronti il gip, all’esito dell’udienza di convalida, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Inoltre, tra i sette fermati, il più giovane, è stato raggiunto anche da un provvedimento di fermo, emesso dalla procura di Firenze, quale autore, inieme ad altri complici, di una rapina in abitazione messa a segno a Fiesole lo scorso gennaio, quando un residente, rientrando in casa, aveva sorpreso all’interno quattro uomini, tutti vestiti di nero e con il volto coperto da passamontagna, che lo avevano minacciato di morte, esplodendo anche dei colpi di pistola in aria, dandosi poi alla fuga a bordo di un’auto di grossa cilindrata, condotta da un quinto complice, su cui erano stati installati lampeggiante blu e sirena simili a quelli usati dalle forze di polizia. Adesso, le indagini da parte degli inquirenti proseguiranno in modo da acquisire ulteriori elementi investigativi, per addebitare eventualmente ulteriori furti in abitazione alla banda, e individuare le vittime per la restituzione della refurtiva rinvenuta. Il comunicato è riportato da ANSA TOSCANA