PECCIOLI. Un luogo magico, quasi fuori dal tempo. Un luogo nel quale si respira un’atmosfera che riporta questo frammento di Valdera, nella zona di Ghizzano di Peccioli, fino alle radici più antiche della storia.
Un racconto che si intreccia con la vita di tante persone, dai contadini ai nobili che, nel corso dei secoli, hanno lasciato le loro impronte sul territorio di Peccioli. Nel Palazzo Senza Tempo inaugurato il 1° luglio è stato svelato l’intrecciarsi di storie di molte famiglie al centro del borgo, nello scavo archeologico di Santa Mustiola, fin dal 2004, si riportano alla luce storie lontane nei secoli ma che sembrano così vicine a noi. Fanno riferimento a tre fasi: quella romana, quella longobarda e quella medievale. Con la scoperta più interessante, unica nel suo genere a livello nazionale, del corredo venuto alla luce nell’agosto 2014 con i resti, in particolare una cintura, di Isadora. Oggi esposta al museo archeologico di Peccioli, in via del Carmine.
La notizia è che gli scavi 2021 stanno portando alla luce una piccola fibbia di un corredo funerario che sembra essere fatta dalla stessa mano in grado di lavorare alle decorazioni in bronzo di quella cintura. «Nell’area che è la fascia a nord, il lato opposto dell’insediamento longobardo, stiamo scavando due zone. E quella occidentale sembra essere caratterizzata da sepolture infantili, da bambini di pochi mesi di vita fino ai 10-12 anni – spiega Elisa Piludu, archeologa della Fondazione Peccioliper che, dal 2004, segue gli scavi nella zona di Colle Mustarola -. Questa è una concentrazione anomala. Di bambini ne abbiamo sempre trovati in tutta l’area, ma non così tanti e concentrati in uno spazio di due metri per due. Notiamo una particolare cura nella deposizione. Quelli piccolissimi di 1 mese o 2 mesi sono racchiusi da dei coppi o ne sono sormontati come a formare un piccolo sarcofago. In particolare ci ha colpito la sepoltura di quelli che ipotizziamo essere due fratellini: sono stati deposti insieme e senza che la sepoltura di uno andasse a danneggiare quella dell’altro».
La particolarità di questa scoperta sta nel fatto che questa tomba multipla (due sepolture sono insieme a una terza posta a un livello leggermente inferiore) possa appartenere a tre componenti giovanissimi, due maschi e una femmina, della stessa famiglia. Probabilmente fratelli e sorella morti improvvisamente, forse a causa di un’epidemia. «Il fratello più grande aveva un piccolo bottone in bronzo e la sorella aveva questa fibbia tipicamente femminile come corredo. Una piccola fibbia che sembra fatta dalla stessa mano in grado di fabbricare la cintura di Isadora – spiega ancora Elisa Piludu -. Ha delle foglioline decorative del bronzo identiche alla cintura esposta ora al museo. Si può ipotizzare che i fratellini fossero esponenti di famiglia molto importante. Tanto che, all’esterno del perimetro, c’è un piccolo segnacolo. Un piccolo cippo a far vedere che lì c’era quella sepoltura. E nessuno l’ha toccata».
Questa, però, è solo una delle nuove scoperte che la campagna di scavi, finanziata dal Comune di Peccioli, sarà raccontata il 26 luglio, a partire dalle 21, con una visita guidata le cui prenotazioni sono già sold out. Altri due appuntamenti (con prenotazione obbligatoria allo 0587/672158) sono previsti il 6 agosto e il 10 settembre e che rientrano nel calendario delle “Notti dell’Archeologia”, iniziativa regionale per la valorizzazione dei luoghi della cultura, a cui il Comune di Peccioli aderisce con la fondamentale collaborazione della Fondazione Peccioliper.