Pontedera segna un dato in controtendenza rispetto alla crisi demografica regionale e nazionale. Pontedera, Portoferraio e Livorno gli unici ospedali dell’Usl Toscana Nord Ovest che segnano un dato positivo sulle nascite del 2024.
PONTEDERA. In un panorama di denatalità diffusa, l’ospedale “Felice Lotti” di Pontedera si distingue come una delle poche strutture sanitarie a registrare un aumento delle nascite per il secondo anno consecutivo. Secondo i dati del 2024 dell’azienda USL Toscana nord ovest, l’ospedale di Pontedera, insieme a quelli di Portoferraio e Livorno, è tra i punti di nascita a segnare un saldo positivo nel numero di parti. Il quadro generale, infatti, non è incoraggiante: complessivamente, negli otto ospedali dell’USL Toscana nord ovest dotati di reparto di Ostetricia – Livorno, Cecina, Isola d’Elba, Pontedera, Lucca, Barga, Versilia e Massa – si contano 69 nascite in meno rispetto al 2023.
Nel dettaglio, l’ospedale di Pontedera ha registrato 755 parti nel 2024, con un aumento di 11 parti rispetto ai 744 dell’anno precedente. Anche nel 2023 il trend era stato positivo, seppur di poco, con 2 nascite in più rispetto al 2022, segnando così il secondo anno di crescita consecutiva. Anche il nuovo anno per il Lotti è iniziato con un’otytma notizia: appena tre ore dopo lo scoccare della mezzanotte, è venuto alla luce il primo nato del 2025 a Pontedera, un bambino di nome Adam.
Serie storica e cause della denatalità. Con il dato del 2024 Pontedera, Portoferraio (+11 nascite) e Livorno (+26 nascite), rappresentano un’eccezione in un contesto nazionale segnato da un costante calo delle nascite. Negli ultimi dieci anni, l’andamento della natalità negli otto ospedali dell’USL Toscana Nord Ovest ha seguito un trend negativo, riflettendo un fenomeno più ampio che interessa l’intero Paese. Come evidenziato dal grafico sottostante, il numero di parti è diminuito progressivamente, con un calo accentuato negli ultimi anni. (Clicca qui per visualizzare il grafico interattivo).
Questa tendenza negativa della denatalità riflette le difficoltà economiche e sociali che molte famiglie italiane si trovano ad affrontare. Secondo il report FragilItalia, la voglia di creare una famiglia non manca tra i giovani, ma il problema principale risiede nella precarietà economica. Stipendi bassi, instabilità lavorativa e costi elevati per crescere i figli sono tra i fattori principali che scoraggiano la natalità in Italia.
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