Il grave fatto si è verificato nella giornata di ieri, lunedì 28 ottobre.
Ieri mattina (lunedì 28 ottobre) un operaio pakistano di 22 anni è stato malmenato (preso a bastonate, ndr) in un’azienda di Quarrata (in provincia di Pistoia) per aver parlato con un componente del sindacato Sudd Cobas. Pare che il lavoratore si fosse rivolto al sindacato denunciando turni di 12-14 ore al giorno, lavoro nero ed abusi di ogni tipo da parte dell’azienda. A seguito dell’aggressione è stato proclamato lo sciopero in tutti e tre gli stabilimenti.
La nota del Sudd Cobas Prato Firenze: “È successo questa mattina (ieri, ndr) a Tahla, operaio pakistano. Tutto si è svolto dentro la fabbrica in cui lavora (Vot International, azienda a conduzione cinese a Quarrata in provincia di Pistoia). Ieri Tahla si era rivolto insieme ad altri colleghi al nostro sindacato, denunciando turni di 12-14 ore al giorno, lavoro nero ed abusi di ogni tipo da parte dell’azienda e del caporale che gestisce la forza lavoro in fabbrica. ‘Sappiamo che sei stato al sindacato’ gli è stato detto oggi appena arrivato in fabbrica, poi subito l’aggressione con bastoni di legno. L’azienda – che ha tre unità produttive a Pistoia mascherate da un sistema di scatole cinesi – é stata oggetto recentemente di controllo da parte del l’ispettorato del Lavoro che aveva avuto modo di riscontrare lo sfruttamento grazie anche al coraggio dei lavoratori che hanno denunciato. Lo sfruttamento in fabbrica è proseguito già dal giorno dopo come prima”.
Riportiamo integralmente la nota firmata da Daniele Gioffredi (Cgil) e Davide Chiappinelli (Fillea Cgil).
“La Camera del Lavoro di Pistoia e la FILLEA CGIL Pistoia Prato esprimono una ferma e dura condanna per l’episodio di violenza avvenuto alla Vot International di Quarrata e solidarietà alla vittima, un operaio pakistano preso a bastonate perché ‘colpevole’ di essersi rivolto al sindacato e aver denunciato condizioni di lavoro inaccettabili.
Lo sfruttamento lavorativo sta diventando una piaga irreversibile che colpisce anche il nostro territorio, favorendo lo sviluppo di un modello di produzione basato solo sulla compressione dei diritti e dei salari e il proliferare dell’illegalità, alimentando la competizione al ribasso.
E’ un fenomeno che si sta allargando in tutta la piana della Toscana centrale, da quella fiorentina a quella pistoiese e che va immediatamente bloccato, ripristinando quel sistema di legalità e di rispetto che è alla base dello sviluppo virtuoso di un territorio.
Occorrono più assunzioni in tutti gli organi ispettivi e l’istituzione di un tavolo interforze che riguardi tutta la piana, ma soprattutto occorre intervenire su tutta la filiera produttiva per evitare il rischio che si ‘scarichino’ sui soggetti più deboli della catena i costi sociali della competizione al ribasso.
Come Cgil di Pistoia siamo al fianco del lavoratore bastonato e invitiamo tutti coloro che si trovano in una condizione di sfruttamento a denunciare. Continueremo a mettere in campo tutte le azioni di tutela a favore dei lavoratori e delle lavoratrici per debellare questo fenomeno. Siamo già in contatto con alcuni lavoratori dell’azienda in questione per agire immediatamente dal punto di vista sindacale a tutela di tutti i lavoratori. E’ necessario l’impegno di tutti, della società civile e associativa, a partire dalla piena consapevolezza che il fenomeno è già presente e va subito contrastato a partire dal pieno coinvolgimento di tutte le istituzioni del territorio”.