Renzo Visciano era un volto noto della Curva Nord, dove ha sostenuto la squadra fin dagli anni ’70, senza mai far mancare il proprio calore e la propria voce.
La comunità sportiva e cittadina è in lutto per la scomparsa di Renzo Visciano, figura storica del tifo amaranto, da sempre legato all’Unione Sportiva Livorno 1915. La notizia della sua morte ha profondamente colpito non solo gli ambienti calcistici, ma l’intera città, che lo ricorda come una presenza fissa e appassionata sugli spalti dello Stadio Armando Picchi.
Renzo Visciano era un volto noto della Curva Nord, dove ha sostenuto la squadra fin dagli anni ’70, senza mai far mancare il proprio calore e la propria voce. Anche sabato sera, in occasione dell’ultima partita, era al suo posto. Al termine dell’incontro, però, è stato colto da un grave malore. Trasportato d’urgenza e sottoposto alle cure del caso a causa di una forte emorragia, le sue condizioni sono rapidamente peggiorate fino al tragico epilogo della morte cerebrale.
In una nota ufficiale, l’Unione Sportiva Livorno 1915 ha espresso la propria vicinanza alla famiglia e ha voluto ricordare Visciano con parole piene di commozione: «L’Unione Sportiva Livorno 1915 esprime il proprio profondo cordoglio per la scomparsa di Renzo Visciano, storico tifoso amaranto, abbonato e presenza costante allo stadio fin dagli anni ’70». E ancora: «Renzo era sugli spalti della sua amata Curva Nord anche lo scorso sabato sera. Al termine dell’incontro ha accusato un grave malore; colpito da una forte emorragia, è stato immediatamente soccorso, ma purtroppo le sue condizioni si sono aggravate rapidamente, fino alla sopraggiunta morte cerebrale».
Nel momento più difficile, Renzo ha compiuto un ultimo, grande atto d’amore verso il prossimo. Come comunicato dalla società: «Con un ultimo gesto di straordinaria generosità, Renzo ha donato i propri organi, continuando a dare vita anche oltre la vita». La società ha concluso il messaggio stringendosi idealmente alla famiglia del tifoso:
«Tutta la famiglia dell’Unione Sportiva Livorno 1915 si stringe con affetto e commozione ai suoi cari».