CALCINAIA. L’ultima parola spetterà all’amministrazione comunale in settimana, ma il verdetto è scontato: saltano anche quest’anno a causa del Covid i festeggiamenti relativi al “maggio calcinaiolo”.
Pertanto le manifestazioni folkloristiche come la Sagra della Nozza, la Festa della Santa Patrona e la Regata Storica, nel rispetto della normativa per il contenimento della pandemia non si terranno. Per quelle religiose ci si atterrà alle disposizioni. Silvano Bibbiani, presidente della Deputazione di S.Ubaldesca, ci ha confermato che anche quest’anno dovremmo fare a meno dell’evento ormai storico dedicato al più ricercato e gustoso dolce di Calcinaia: la Nozza. L’auspicio della comunità calcinaiola è di ritrovarsi nel 2022, liberi dal virus, per recuperare con rinnovato sentimento tutte le tradizioni storiche, culturali e religiose. I calcinaioli, tuttavia, cercheranno di tener viva la tradizione arrangiandosi in famiglia nella realizzazione della nozza.
Ma facciamo un passo indietro, come è nata La Sagra della Nozza? È nata dall’esigenza della parrocchia di Calcinaia di sovvenzionare la festa della Santa Ubaldesca. Le donne e le famiglie del paese cominciarono a preparare le Nozze (dolce tipico della zona di Calcinaia chiamato così perché realizzato in occasione del matrimonio) e poi girare per il paese per venderle e sovvenzionare con il ricavato la festa della patrona Santa Ubaldesca. La prima vera e propria sagra della Nozza si tenne nel maggio 1975 e fu “inventata” da un gruppo di calcinaioli: da subito riscosse un grandissimo successo, tanto che si cominciarono a realizzare specifici macchinari che aiutassero a incrementare la produzione artigianale delle Nozze.
Negli anni abbiamo avuto il piacere di intervistare Enrico Panichi, uno degli ideatori del’evento ormai storico dedicato al dolce locale. Riproponiamo la video-intervista realizzata da VTrend.it dove si racconta “La vera storia della Sagra della Nozza”.
M.S.
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