TOSCANA. Fase due, a rischio in Toscana più di 40 attività e oltre 140 posti di lavoro.
Il Comitato EduchiAmo e il comitato Ludoteche e Parchi Gioco Italia:
“Nessun aiuto specifico per la nostra categoria dal Governo o dalla Regione”.
“Vogliamo segnalare che in Toscana sono circa 40 le ludoteche e gli spazi gioco privati a rischio chiusura iscritte ai comitati. I posti di lavoro che si perderebbero sono tantissimi, si stimano almeno 140 persone, solo in Toscana, che sono rimaste a casa dai primi marzo e che rischiano di perdere il lavoro per sempre”.
Il Governo e la Regione Toscana hanno stanziato dei fondi per i centri estivi, ma questi soldi potrebbero non arrivare a ludoteche e spazi gioco gestiti da privati: “Questi contributi sono destinati a tutti gli enti interessati, compresi i privati, ma sono i Comuni che poi hanno potere decisionale su come impiegarli – ha detto Silvia Pulvirenti, referente nazionale delle ludoteche del Comitato EduChiaMo e referente regionale del comitato Ludoteche e Parchi Gioco Italia – In più le regole stringenti per garantire la sicurezza di ragazzi, bambini ed educatori impone meno utenti e più lavoratori aumentando i costi in maniera improponibile.
Oltretutto ogni Ufficio Comunale decide in maniera autonoma i bandi e le modalità di svolgimento, creando differenze enormi tra Comune e Comune.
Serve un intervento urgente da parte della Regione Toscana.
Ci sono anche molte problematiche legali a livello di responsabilità per chi deciderà di svolgerle.
I nostri sono servizi privati ma rispondono a necessità sociali. Non riteniamo giusto che per svolgere un servizio di utilità pubblica, rispondendo alle necessità delle famiglie che devono rientrare a lavoro e dei bambini e ragazzi, che dopo mesi di reclusione necessitano di momenti di socialità, noi titolari “coraggiosi” dobbiamo sentirci “minacciati” da eventuali problematiche e non supportati da nessuno.
Oltre al danno anche la beffa, nel vedere associazioni o altre tipologie di enti che stanno promuovendo e svolgendo attività ludiche nei parchi o presso centri sportivi già da giorni, quando a noi questo non è concesso. Sono iniziative belle e utili ma non capiamo come mai, noi del settore non possiamo svolgerle.
Molti di noi, stando così le cose, non supereranno l’estate, alcuni hanno chiuso ed altri valutano di chiudere a breve e per sempre le loro attività ”