PISA. Nei confronti del 37enne il Giudice ha disposto l’obbligo di mantenersi ad una distanza di almeno di 500 metri da una coetanea e connazionale e dal suo figlio minore, l’obbligo di non comunicare con entrambi nonché il divieto di avvicinamento all’abitazione ed ai luoghi abitualmente frequentati dai medesimi.
La Polizia di Stato di Pisa ha eseguito la misura cautelare del divieto di avvicinamento alle persone offese nei confronti di un cittadino orientale 37enne, residente a Pisa, disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Pisa su richiesta della Procura della Repubblica. Nei confronti del predetto il Giudice ha disposto l’obbligo di mantenersi ad una distanza di almeno di 500 metri da una coetanea e connazionale e dal suo figlio minore, l’obbligo di non comunicare con entrambi nonché il divieto di avvicinamento all’abitazione ed ai luoghi abitualmente frequentati dai medesimi.
Il giudice ha anche disposto la applicazione del braccialetto elettronico collegato con la Sala operativa della Questura, che in tempo reale avviserà la Polizia di eventuali violazioni. Le dettagliate indagini effettuate dalla Squadra Mobile della Questura pisana hanno riscontrato numerosi episodi di atti persecutori commessi dall’uomo, che da semplice conoscente e connazionale della donna si è col tempo trasformato in un incubo in quanto perdutamente invaghito di lei; l’uomo ad esempio nel 2019 era stato tratto in arresto da una pattuglia della Squadra Volanti perché, come ritorsione perché non corrisposto dalla donna, le aveva rapinato il cellulare; ulteriore denuncia l’aveva rimediata l’anno successivo, per fatti analoghi. Ma le manette non lo avevano dissuaso, tanto che sono stati documentati numerosi interventi della Polizia a richiesta della donna, esasperata perché il suo stalker si faceva trovare sul luogo di lavoro, la seguiva per le vie del centro, le faceva la posta sotto casa e addirittura in un caso, intimato dal neofidanzato della donna a lasciarla perdere, aveva loro mostrato i genitali sulla pubblica via.
Raccolti i numerosi riscontri a quanto denunciato dalla donna, gli investigatori della Squadra Mobile hanno fornito al Pubblico Ministero una dettagliata informativa, che ha consentito la applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento che, in caso di violazione, esporrebbe il destinatario a misure più incisive compreso il carcere.
Fonte: Questura di Pisa