Un 25enne tunisino, già destinatario di un provvedimento espulsivo, è stato denunciato e segnalato all’ufficio Immigrazione. Il giovane farà ritorno nel suo Paese.
Il cittadino tunisino, entrato in Italia nel corso del 2012 ancora minorenne, aveva avuto modo di ottenere il primo permesso di soggiorno presso la Questura per motivi di affidamento dei minori non accompagnati, e con il compimento della maggiore età lo straniero aveva convertito il permesso di soggiorno in motivi di lavoro subordinato.
Invece di sfruttare le opportunità offertegli dalla legislazione vigente, il nordafricano aveva ben pensato di dedicarsi allo spaccio di stupefacenti, tanto che lo scorso giugno i poliziotti dell’ Ufficio Immigrazione gli hanno notificato il decreto di rifiuto di rinnovo del permesso di soggiorno, adottato dal Questore della Provincia di Pisa per mancanza di lavoro ed anche per la sua comprovata pericolosità sociale, ciò in ragione del fatto che lo stesso in precedenza era stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, nonché porto abusivo di armi.
A seguito del rifiuto del permesso di soggiorno, il tunisino temendo un rimpatrio si era
trasferito nel grossetano, ma alla fine dello scorso mese di agosto era stato rintracciato dal
personale in servizio presso la Questura di Grosseto in posizione irregolare sul territorio
italiano, motivo per il quale era stato espulso dal territorio dello Stato con l’ordine tornare
nel proprio Paese d’origine nell’arco di una settimana. Nonostante il provvedimento
espulsivo, il tunisino non aveva lasciato spontaneamente l’Italia ed anzi aveva fatto rientro a Pisa, dove poteva contare su alcune amicizie che lo avrebbero potuto ospitare.
Nel corso della giornata di ieri il personale della Questura di Pisa, in Piazza Vittorio Emanuele II, ha fermato lo straniero per la verifica documentale e, rendendosi conto che lo stesso era già destinatario di un provvedimento espulsivo, ha provveduto a denunciarlo ed a metterlo a disposizione del locale Ufficio Immigrazione. Ne è conseguita la adozione di un ulteriore provvedimento espulsivo nei confronti del tunisino, con richiesta di un posto presso i centri di permanenza e di rimpatrio nazionali inoltrata al dipartimento di Pubblica Sicurezza; a cui ha fatto seguito, vista la pregressa inottemperanza, l’accompagnamento coattivo del medesimo presso il Centro di Permanenza e di Rimpatrio di Milano, da dove esperite le formalità di rito sarà collocato su un volo charter con destinazione Tunisi.