Silvia Pulvirenti Referente Toscana Ludoteche e Parchi Gioco Italia di Fornacette chiede supporto ed assistenza a seguito delle precarietà che il Covid ha riservato anche alla sua attività.
Il direttore di testata Doady Giugliano, risponde:
“Rappresentiamo le Ludoteche e i Parchi Gioco – si riporta nel comunicato – Il nostro settore rappresenta tante realtà che negli ultimi anni sono diventate parte integrante del settore educativo, ludico e dei servizi per l’infanzia e per l’adolescenza. Le nostre strutture e i servizi che offriamo, sono da considerarsi un valore aggiunto per i comuni in cui sono ubicate. La tendenza, sempre in aumento, di usufruire dei nostri servizi interessa annualmente migliaia di famiglie”.
“La situazione che si è venuta a creare in questo periodo di emergenza sanitaria, è diventata insostenibile per tutti noi. Siamo chiusi dai primi di marzo. Proprio per la nostra natura di micro imprese, non abbiamo la possibilità di accumulare capitali che ci permettano di affrontare chiusure straordinarie”
“Consapevoli del fatto che (salvo eventuali concessioni speciali per dare servizio di campi estivi) rimarremo chiusi fino a settembre, siamo a richiedere un aiuto concreto, ma soprattutto immediato (i costi fissi sono elevatissimi) che si può riassumere come segue: 1. Aiuti concreti per sostenere il pagamento degli affitti 2. Sospensione, con successiva rateizzazione, delle incombenze fiscali. 3. Sospensione, con successiva rateizzazione, delle utenze (energia elettrica, gas, acqua, telefono). 4. Possibilità di usufruire, senza limitazioni, della cassa integrazione per i dipendenti. 5. Sospensione fino a data da definirsi dei mutui/finanziamenti contratti dalle aziende del settore. 6. Riduzione dell’importo della TARI e delle varie imposte comunali. 7. Possibilità di accesso a fondi di garanzia e/o solidarietà per la necessaria liquidità atta a sostenere i prossimi mesi di chiusura e i successivi periodi di ripresa . 8. Maggior chiarezza e tutela a livello legislativo per il nostro settore, una rivalutazione del Regolamento Regionale e la creazione di una normativa specifica servizi di ludoteche; baby parking; doposcuola; centri giochi della Regione Toscana in quanto, abbiamo riscontrato troppe differenze nei regolamenti comunali e dato anche che, negli ultimi decreti emanati, non siamo mai specificati tra le realtà nominate, nell’incertezza di interpretazione, siamo stati colpiti tutti da un’ordinanza di chiusura totale, che permane e mette a rischio l’intero sistema e la tranquillità economica delle nostre famiglie e società coinvolte direttamente dal punto di vista lavorativo”.
“Siamo naturalmente disponibili ad un confronto, per discutere e portare documentazioni tangibili per comprovare le nostre difficoltà. Ci rendiamo disponibili anche alla collaborazione in piani di aiuto alle famiglie e ai bambini e a questo proposito, inviamo a seguire le nostre proposte riguardanti a possibilità di collaborare all’organizzazione di Centri Estivi. Temiamo che, in questa difficile situazione, saremo lasciati soli e purtroppo non siamo in grado di sopravvivere dopo tutta la dedizione e i sacrifici fatti fino ad ora. Le nostre richieste consentirebbero al settore di riprendere un percorso verso la normalità operativa che a prescindere da una lenta ripresa, avrà inevitabili ripercussioni negli equilibri economico/finanziari, difficili da recuperare nel breve periodo. Ringraziandovi anticipatamente per l’attenzione, rimaniamo in attesa urgente di un vostro riscontro. Salutiamo cordialmente”. Conclude la lunga documentazione Silvia Pulvirenti.
La risposta del Direttore:
Gent. ma Silvia,
“il quesito che lei propone, non credo sia l’ultimo, in ordine cronologico, che richiede chiarezza e soprattutto interventi certi per quella che impropriamente è stata definita “Fase2”. Come lei saprà, meglio di me, durante i 57 giorni di chiusura totale, probabilmente i soggetti più sacrificati sono stati, oltre agli anziani, anche i bambini, talvolta costretti a scalpitare e quindi a soffrire, in pochi metri quadri dei propri appartamenti”.
“Gli “esperti” (minuscolo d’obbligo) hanno abolito anche i campi solari, quando è dimostrato scientificamente che il calore ed i raggi UV sono quanto di più efficace per uccidere lo stramaledetto covid-19”.
“Ma si sa, o meglio abbiamo preso atto che siamo governati da pavidi avvezzi all’esercizio dello scaricabarile, ed è per questo che si sono circondati di soggetti ai quali, nel caso, si potrà dare la responsabilità. A tutti questi soggetti, vorrei chiedere come faranno poi a rimediare, non solo alla mancanza di istruzione poca o tanta che sia, che pur minima che sia, avrebbe comunque prodotto qualcosa, ma soprattutto al trauma psicologico che i nostri bambini hanno subito, con l’improvvisa eliminazione della loro vita sociale, del gioco che di per se è elemento socializzante ed educativo”.
“Questo e’ un dramma cui cercheremo di affrontare, presumo, singolarmente, visto che “nessuno di quei signori” come lei scrive, ha pensato e mosso un dito per ridare vita a Ludoteche e Parchi che se gestiti con le dovute prescrizioni, costituirebbero già una prima buona “terapia” per il recupero psicofisico dei nostri bambini e conseguentemente dei loro genitori”.
“L’unica speranza adesso viene dalle amministrazioni comunali e dalle Regioni, che in gran parte sono intervenute per sopperire alle carenze presenti nei vari decreti governativi. Della serie, “chi ha più testa la usi”! Detto questo, sono convinto che dalla nostra Regione, come già avvenuto nei giorni scorsi, possa ottenere qualche buona risposta. Non si arrenda e continui a lottare. Lo chiedo a nome di tutti quei bambini che non vedono l’ora di buttarsi dietro le spalle, il lungo incubo vissuto. Mi tenga informato”.