In Toscana sparito un allevamento ovi caprino su tre a causa predazioni.
“Non è più rinviabile il piano nazionale per la gestione delle specie selvatiche”. E’ quanto afferma Coldiretti Toscana nel commentare il caso di una donna aggredita da un lupo nel Comune di Porcari, in provincia di Lucca (leggi qui). “Un episodio che, insieme al caso del runner ucciso da un Orso in Trentino, rappresenta la punta dell’iceberg di una situazione fuori controllo dove – denuncia Coldiretti Toscana – è ora necessario proteggere i cittadini ma anche salvare le migliaia di pecore e capre sbranate, mucche sgozzate e asinelli uccisi in tutta la regione dove la presenza del lupo e degli ibridi si è moltiplicata negli ultimi anni con il ripetersi di stragi negli allevamenti che hanno costretto alla chiusura delle attività e all’abbandono della montagna. Secondo lo studio di Life WolfAlps EU sono intorno ai 3.300 esemplari di lupo in Italia di cui quasi 2.400 lungo nelle regioni della zona peninsulare con una probabilità di presenza molto elevata in Toscana dove ha colonizzato quasi la totalità degli ambienti idonei e dove non è più inusuale incontrarlo anche vicino alle abitazioni come testimoniato da numerosi video”.
Secondo l’elaborazione di Coldiretti Toscana dei dati del sistema informativo veterinario, dal 2009 al 2022, sono spariti 468 allevamenti ovini da latte in tutta la regione insieme ad 17 mila capi (-6%) dopo che la popolazione ovinacaprina nel 2017 aveva raggiunto il record di 305.000 capi. Oggi sono 262 mila circa. Gli allevamenti sono passati da 1.425 a 957 (-33%). Un fenomeno che assume proporzioni spaventose se prendiamo come riferimento il solo periodo 2017-2022: i capi in meno sono 42 mila capi (-14%). Un tracollo che sta mettendo a rischio la sopravvivenza della filiera lattiero casearia regionale, una delle più ricche del Bel Paese con 2 formaggi Dop, il pecorino toscano recentemente entrato nella top ten dei formaggi più buoni del mondo ed il pecorino delle balze volterrane e 33 specialità agricole tradizionali censite che raccontano il territorio, il paesaggio, l’identità e la storia spesso di piccole comunità, borghi e località.
“I numeri sembrano confermare che il lupo ormai, non è più in pericolo e – conclude Coldiretti Toscana – impegnano le Istituzioni a definire un Piano nazionale che guardi a quello che hanno fatto altri Paesi Ue come Francia e Svizzera per la difesa degli agricoltori e degli animali allevati”.