PONSACCO. ”Il Senato ha modificato i decreti sicurezza del precedente governo, eliminando le dure misure restrittive e reinserendo la “protezione umanitaria” per i richiedenti asilo. Un gesto di civiltà che libera il nostro paese dalla vergogna di questi anni.” – si apre così il discorso di Don Armando Zappolini, parroco di Ponsacco.
“Questo Natale, già segnato dalla grave situazione sanitaria e sociale legata al Covid, si alleggerisce almeno di una grave ingiustizia, dove visioni ideologiche e strumentali hanno provocato sofferenze e profonde ingiustizie in tante persone innocenti. Tanti bambini e tanti genitori vivono da anni quella triste esperienza di rifiuto provata da Giuseppe e Maria mentre cercavano un posto dove far nascere il loro bambino: porte chiuse, ricerca di una soluzione di fortuna in una stalla, necessità di fuggire come profughi dopo la nascita. Ha detto giustamente il vescovo don Tonino Bello che “non è stata certo la notte più bella della loro vita quella vissuta a Betlemme da Giuseppe e Maria”. E la storia di quella notte continua nelle porte e nei porti chiusi, nella indifferenza e nel razzismo, in leggi (come quelle superate da pochi giorni) che volevano dare a tutto questo una copertura legale. È il momento di guardare avanti e di cambiare! Ci sono ancora due obbiettivi da raggiungere: il diritto di cittadinanza per i bambini stranieri ed il superamento della legge Bossi/Fini. Se Gesù nascesse davvero oggi in Italia non sarebbe cittadino italiano! Una proposta di legge accompagnata da più di centomila firme è nascosta alla Camera dei Deputati nella inerzia colpevole di tutti i partiti che a parole hanno a suo tempo sostenuto l’iniziativa. Centinaia di bambini nati in Italia, che parlano i nostri dialetti e giocano con i nostri bambini, non sono cittadini come tutti gli altri. A Ponsacco sono 406 i bambini ed i ragazzi da zero a 18 anni che non hanno la cittadinanza italiana, frequentano le nostre scuole, giocano e studiano come tutti gli altri, non si distinguono spesso dagli altri, ma non hanno gli stessi diritti, non sono cittadini! La legge Bossi/Fini ha segnato il modo con il quale in Italia si affronta da anni il problema della immigrazione, ostacolando di fatto l’ingresso regolare e favorendo così quella irregolare e clandestina. Si volevano situazioni marginali e socialmente complesse per fomentare odio e razzismo, anche contro gli interessi degli apparati produttivi del paese che cercavano canali regolari di assunzione di personale. Viviamo un Natale meno ipocrita e meno distratto rispetto alle grandi ingiustizie nelle quali continua la vicenda del piccolo Gesù e dei suoi genitori. Rendiamo più vere le luci e la festa coinvolgendo chi vive la notte della esclusione e la tristezza della solitudine. Non sarà un Natale più bello solo per chi aiuteremo, ma soprattutto per noi.”
Don Armando
Qui di seguito il manifesto da cui è stato riportato il testo: