Confcommercio: “Perso anche il Natale, imprese destinate a chiudere e lavoratori disoccupati”.
“L’incontro di questa mattina con il presidente Giani – riporta Confcommercio Pisa – si è concluso con una fumata nera e la Toscana resterà ancora per una settimana in zona arancione senza che il presidente Eugenio Giani faccia un passo in più per allineare la regione a quasi tutte le altre regioni italiane. “Giani non farà nessuna forzatura sul Governo perché lui, così dice, è un uomo delle istituzioni, con il bel risultato che le imprese toscane sprofondano ancora di più” – annuncia con profonda amarezza al termine dell’incontro la presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Federica Grassini – “senza neanche l’estrema ciambella di salvataggio costituita dal Natale”.
La presidente Grassini è furiosa guardando la nuova geografia delle regioni gialle e arancioni: “Con la sola eccezione di Campania e Abruzzo, la Toscana è rimasta l’unica cenerentola confinata in zona arancione, mentre tutte le altre regioni sono in gialla. La Toscana della sanità eccellente; la Toscana della qualità della vita diffusa; la Toscana delle città a misura d’uomo e dei borghi sparsi; questa Toscana eccellente e sostenibile sarebbe la regione più infetta d’Italia. E’ davvero paradossale e inconcepibile e mi rivolgo a Giani ricordandogli che essere uomini delle istituzioni, come lui stesso ama definirsi, vuol dire svolgere il proprio ruolo fino in fondo e fare gli interessi della regione che si rappresenta, come fanno tutti gli altri governatori italiani che non mi sembrano dei pericolosi rivoluzionari” – sottolinea la numero uno di Confcommercio: “Giani tradisce il proprio ruolo e ci lascia morire senza neanche combattere. A queste condizioni noi imprenditori non ce la possiamo più fare”.
“Nella migliore delle ipotesi, ma non ci fidiamo più e non crediamo più a nulla, si dovrà aspettare fino a domenica 20 dicembre” – aggiunge il direttore Federico Pieragnoli: “A questo punto anche il Natale è perso e non ci resta, a nuovo anno, che contare morti e feriti, ovvero quante imprese chiuderanno, e saranno circa 8 mila e quanti dei 75 mila lavoratori dei nostri settori saranno licenziati. Allora, vedremo e toccheremo con mano come l’uomo delle istituzioni Giani risolverà questi tremendi problemi sociali”.