TOSCANA. Economia: crollo di nuove imprese e fatturato polverizzato in Toscana.
Sono (ancora) 6.195 le imprese attive del tessile, abbigliamento e calzature nella Città Metropolitana di Firenze (e 17.620 in Toscana), per il 61% artigiane: l’1,5% in meno di un anno fa. La fotografia di un comparto, strategico per l’economia fiorentina e regionale, che è però stremato dalle ripercussioni economiche della pandemia in corso.
La misura del punto di non ritorno è data dal crollo di nuove imprese registrate a settembre 2020: il 36% in meno rispetto al 2019 in Toscana. A Firenze, invece, se l’abbigliamento resiste, crollano le nuove imprese di tessile (-40% rispetto ad un anno fa) e pelletteria (-26%).
Una situazione allarmante, che si conferma anche a livello nazionale, testimoniata attraverso una lettera a firma del Presidente Nazionale CNA Federmoda, Marco Landi e del Responsabile Nazionale, Antonio Franceschini inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Economia e Finanze, al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, con cui l’Unione delle imprese della filiera moda di CNA illustra la situazione del settore e propone una serie di misure chiedendo inoltre un momento di confronto dedicato al settore. Una Caporetto del fashion, che si traduce in un calo di fatturato del 2020 stimato dal 35% al 60% e in un’ulteriore previsione sulla Primavera-Estate 2021 dal 50% al 70%.