Un passato segnato dal sangue ritorna con un nuovo dramma: l’ex sicario del caso Gucci coinvolto in un episodio di violenza domestica.

Il nome di Benedetto Ceraulo torna tristemente alla cronaca. L’uomo, noto per essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio di Maurizio Gucci nel 1995, è oggi al centro di un nuovo episodio di violenza, questa volta consumatosi all’interno della propria famiglia.
Secondo le prime ricostruzioni, Ceraulo, 63 anni, avrebbe sparato al figlio di 37 anni durante una lite scoppiata nella loro abitazione in campagna a Santa Maria a Monte, colpendolo al volto. Subito dopo, avrebbe rivolto l’arma contro sé stesso, nel tentativo di togliersi la vita. Entrambi sono ricoverati: il figlio in condizioni stabili, l’ex killer in prognosi riservata.
Spara al figlio e tenta di togliersi la vita a Santa Maria a Monte: è il killer di Gucci
La vicenda richiama alla memoria il crimine che rese noto Ceraulo quasi trent’anni fa. All’epoca, ristoratore oppresso dai debiti, accettò di eseguire l’assassinio dell’imprenditore Maurizio Gucci, su commissione della sua ex moglie Patrizia Reggiani. Il delitto avvenne nel marzo del 1995, all’ingresso dell’ufficio milanese di Gucci. Ceraulo esplose quattro colpi di pistola, uccidendo l’imprenditore davanti agli occhi del portinaio. Venne condannato all’ergastolo nel 1998.
Negli anni successivi, Benedetto Ceraulo era sparito dai radar dell’opinione pubblica. In libertà da tempo, viveva in una zona isolata del comune di Santa Maria a Monte. Ma ieri, la sua esistenza segnata dalla violenza è tornata alla luce in modo sconvolgente, con un gesto che evidenzia un’inquietante continuità tra il passato e il presente.
Gli inquirenti stanno ora cercando di fare chiarezza sul movente della lite che ha scatenato il gesto. Il contesto familiare e le dinamiche della convivenza sono al vaglio dei Carabinieri.