In merito ad una nota stampa congiunta di Francesco Auletta (Diritti in Comune), Olivia Picchi (Pd) e Gabriele Amore (M5S) apparsa su alcune testate, Pisamo Srl intende smentire e precisare quanto segue:
“I consiglieri riferiscono l’esistenza di “condizioni di sfruttamento, di scarse tutele e bassi salari” per i lavoratori della società Avr S.p.a. che richiedono “applicazione del contratto che gli spetterebbe, ovvero quello degli edili e non quello che gli viene invece applicato, cioè quello delle pulizie”. Premesso che non è compito di Pisamo entrare nell’ambito di valutazioni e formulare giudizi sulle dinamiche e rivendicazioni sindacali dei lavoratori, ci limitiamo ad osservare che il rapporto di lavoro delle maestranze impiegate nell’appalto in corso, è disciplinato dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Multiservizi. A parere di Pisamo la tipologia delle attività e delle professionalità previste nel capitolato prestazionale d’appalto in essere tra Pisamo Srl e Avr S.p.a, risultano perfettamente aderenti ed allineate a quelle descritte dal CCNL Multiservizi. D’altra parte il regolare inquadramento contrattuale, nonché il giusto livello salariale corrisposto ai lavoratori, sono sempre oggetto di attenta valutazione da parte di Pisamo Srl quale amministrazione aggiudicatrice dei contratti di appalto. A tal proposito evidenziamo che i costi della manodopera indicati nelle offerte dai partecipanti alle gare di appalto, sono esaminate in termini di stretta congruenza rispetto ai costi medi previsti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per il contratto (nel caso specifico Multiservizi) applicato specificamente per la provincia di Pisa. Risulta d’altra parte anche comprensibile che la concreta disponibilità ad ascoltare le esigenze dei lavoratori delle aziende appaltatrici dimostrata sempre da Pisamo e dall’attuale amministrazione, non può concretizzarsi con la richiesta di “internalizzazione” del personale in quanto, l’attuale congiuntura economica, rende tale strada irrimediabilmente non percorribile.
Passando alla questione dei ritardi dei pagamenti del Tfr e delle trattenute del quinto imputati ad Avr spa, sarà la società stessa a far chiarezza e fornire adeguate informazioni. Da parte nostra assicuriamo sempre il massimo impegno e vigilanza, per quanto in nostro potere, sulle condizioni dei lavoratori delle ditte appaltatrici.
La nota dei consiglieri prosegue prendendo una posizione incomprensibilmente critica sull’avvenuto “spacchettamento” del servizio taglio erba sui marciapiedi e cigli stradali del Comune di Pisa, dapprima riunito in un solo contratto ed ora invece suddiviso in cinque zone del territorio comunale. L’innegabile intento dell’attuale amministrazione di Pisamo è stato quello di garantire la partecipazione e l’eventuale aggiudicazione degli appalti ad un più ampio numero possibile di operatori, in applicazione dei principi di libera concorrenza e non discriminazione. Questo modus operandi, a nostro avviso, comporta incontestabilmente un vantaggio per un maggior numero di imprese ed indirettamente per i lavoratori delle stesse ai quali è garantito lavoro e salario in tempi di grande crisi economica. Per completezza si aggiunga che, rispetto al precedente contratto di Global Service, ad AVR S.p.a. sono state sottratte ulteriori competenze contrattuali in tema di servizi semaforici, impianti di sollevamento, pulizia caditoie, servizi attualmente aggiudicati ad altri operatori. Considerato quanto sopra, le accuse di favoritismo di Pisamo verso AVR S.p.a. formulate dai consiglieri, lasciano Pisamo alquanto perplessa. Reputiamo di aver ampiamente dimostrato l’esatto contrario, avendo invertito la precedente logica di accentramento del servizio Global Service affidato ad un solo operatore.
Occorre da ultimo affrontare la questione dell’utilizzo della modalità cartacea anziché telematica nello svolgimento delle gare di appalto in corso. Le disposizioni contenute nel Decreto legge 50 del 18 aprile 2016 che si prefiggono lo scopo di introdurre la digitalizzazione delle gare sono ben note alla scrivente società. Tale metodologia, lungi dall’essere un problema solo di Pisamo, coinvolge un’ampia porzione delle amministrazioni italiane in quanto Anac ha rilevato che ‘in Italia circa un terzo delle gare oggi viene ancora svolto in modalità cartacea’. Si tenga ben presente che l’utilizzo della modalità cartacea non comporta illegittimità delle procedure e conseguenze sanzionatorie. La giurisprudenza recentissima dimostra, peraltro, consapevolezza sulla questione avendo ammesso che, nelle gare telematiche, la verbalizzazione in modalità cartacea non inficia la legittimità della procedura. Ad ogni buon conto si consideri che Pisamo Srl ha già da tempo avviato il passaggio al sistema interamente telematico di gestione delle gare, la cui adesione è stata rinviata soltanto perché la stessa comporta un costo che si aggira intorno ai 15 mila euro che, nel momento di crisi economica generale che si sta attraversando, doveva essere valutato attentamente nell’ambito dei costi da inserire in bilancio. Attualmente siamo in attesa di ricevere le credenziali di accesso al Sistema Telematico di acquisto Regionale della Toscana (START) per la gestione totalmente telematica delle gare. Riteniamo, dunque, che la nostra attività di gestione delle gare di appalto, benché migliorabile, non presenti attualmente profili di criticità tali da ipotizzare forme di invalidità ed illegittimità.”