Il lungometraggio girato con la compagnia teatrale I Sacchi di Sabbia, verrà presentato in anteprima all’Internet Festival, come progetto finanziato da Regione Toscana e Fondazione Pisa.
PISA – Col mese di giugno, si sono conclusi i laboratori annuali del carcere Don Bosco, che anche quest’anno hanno visto detenute e detenuti, impegnati sul fronte della pratica scenica e performativa. Un corso durato otto mesi e finanziato da Regione Toscana e Fondazione Pisa.
Dopo questa esperienza teatrale, gli allievi attori hanno accettato una nuova sfida: confrontare le tecniche attoriale perseguite nel tempo, con le prassi recitative legate alla video-arte, al video-teatro e al cinema. Ne è nato un film: una sorta di fantasy – il cui titolo provvisorio è “The Golden Egg” e che verrà presentato in prima nazionale a ottobre all’Internet Festival di Pisa che è tra i sostenitori del progetto.
Il film, interpretato interamente dagli allievi detenuti e ideato dalla compagnia teatrale “I Sacchi di Sabbia” e da Davide Barbafiera, racconta di un uovo d’oro che piove misteriosamente dal cielo di un regno incantato, scombussolandolo completamente. Gli attori sono nove e hanno realizzato scene e costumi, oltre a partecipare alla realizzazione tecnica del film ad esempio dal ciack, ai microfoni.
L’idea del soggetto nasce da un espediente favolistico: un grande uovo d’oro atterra in un Regno, che assomiglia un po’ al medioevo brancaleonico di Mario Monicelli. Questo mondo, in cui non c’è niente, è sconvolto dall’avvento di questo dono del cielo. Tutti i personaggi, che sono ispirati ad un immaginario fantasy (ci sono i tre sapienti, il mago Wikipedio, una principessa con la sua dama, un cavallo col suo cavaliere, un monaco penitente) interagiranno a turno con l’uovo d’oro, nel tentativo tragicomico di decifrare l’enigma che in esso è racchiuso. Ne sapremo comunque di più ad ottobre, quando il film uscirà.
L’introduzione di questa nuova disciplina filmica segna un nuovo passo nel percorso creativo dei detenuti: un importante tassello che completa la proposta formativa che la Scuola di Teatro Don Bosco offre ai suoi partecipanti.
Dopo essersi cimentati con la radio – ricordiamo il progetto Dantesco, nato in collaborazione con Punto Radio di Cascina e tutt’ora disponibile in podcast – gli attori del “Don Bosco”, erano già stati in “scena”, coordinati da Francesca Censi, Gabriele Carli, Letizia Giuliani, Carla Buscemi e Davide Barbafiera, in occasione della Giornata Mondiale del Teatro in Carcere, il 27 marzo scorso, proponendo un testo di profonda attualità: “Il gioco dell’epidemia” di Eugene Ionesco.
La scuola di Teatro Don Bosco, realizzata dalla compagnia Sacchi di Sabbia, grazie al contributo della Regione Toscana e della Fondazione Pisa è ormai un punto di riferimento stabile all’interno delle attività della Casa Circondariale Don Bosco, le cui attività, grazie a questo lavoro filmico, avranno ancora maggior visibilità.
Pisa. Col mese di giugno, si sono conclusi i laboratori annuali del carcere Don Bosco, che anche quest’anno hanno visto detenute e detenuti, impegnati sul fronte della pratica scenica e performativa. Un corso durato otto mesi e finanziato da Regione Toscana e Fondazione Pisa.
Dopo questa esperienza teatrale, gli allievi attori hanno accettato una nuova sfida: confrontare le tecniche attoriale perseguite nel tempo, con le prassi recitative legate alla video-arte, al video-teatro e al cinema. Ne è nato un film: una sorta di fantasy – il cui titolo provvisorio è “The Golden Egg” e che verrà presentato in prima nazionale a ottobre all’Internet Festival di Pisa che è tra i sostenitori del progetto.
Il film, interpretato interamente dagli allievi detenuti e ideato dalla compagnia teatrale “I Sacchi di Sabbia” e da Davide Barbafiera, racconta di un uovo d’oro che piove misteriosamente dal cielo di un regno incantato, scombussolandolo completamente. Gli attori sono nove e hanno realizzato scene e costumi, oltre a partecipare alla realizzazione tecnica del film ad esempio dal ciack, ai microfoni.
L’idea del soggetto nasce da un espediente favolistico: un grande uovo d’oro atterra in un Regno, che assomiglia un po’ al medioevo brancaleonico di Mario Monicelli. Questo mondo, in cui non c’è niente, è sconvolto dall’avvento di questo dono del cielo.
Tutti i personaggi, che sono ispirati ad un immaginario fantasy (ci sono i tre sapienti, il mago Wikipedio, una principessa con la sua dama, un cavallo col suo cavaliere, un monaco penitente) interagiranno a turno con l’uovo d’oro, nel tentativo tragicomico di decifrare l’enigma che in esso è racchiuso. Ne sapremo comunque di più ad ottobre, quando il film uscirà.
L’introduzione di questa nuova disciplina filmica segna un nuovo passo nel percorso creativo dei detenuti: un importante tassello che completa la proposta formativa che la Scuola di Teatro Don Bosco offre ai suoi partecipanti.
Dopo essersi cimentati con la radio – ricordiamo il progetto Dantesco, nato in collaborazione con Punto Radio di Cascina e tutt’ora disponibile in podcast – gli attori del “Don Bosco”, erano già stati in “scena”, coordinati da Francesca Censi, Gabriele Carli, Letizia Giuliani, Carla Buscemi e Davide Barbafiera, in occasione della Giornata Mondiale del Teatro in Carcere, il 27 marzo scorso, proponendo un testo di profonda attualità: “Il gioco dell’epidemia” di Eugene Ionesco.
La scuola di Teatro Don Bosco, realizzata dalla compagnia Sacchi di Sabbia, grazie al contributo della Regione Toscana e della Fondazione Pisa è ormai un punto di riferimento stabile all’interno delle attività della Casa Circondariale Don Bosco, le cui attività, grazie a questo lavoro filmico, avranno ancora maggior visibilità.