Giuseppe Vecchio, noto e rinomato scrittore, è in gara al prestigioso ‘Premio Strega 2022’. Di seguito la terza puntata di un suo racconto giallo.
Ecco la terza puntata di “Tony e le Ciliegie Rosse” (in esclusiva per i lettori di VTrend.it) di Giuseppe Vecchio, noto e rinomato scrittore che quest’anno è in gara con la sua opera “Codice Inverso” al prestigioso ‘Premio Strega 2022‘.
“Cosa mi piace delle gambe delle donne? Le gambe. Dopo gli occhi è la prima cosa che guardo, poi le mani, poi il cuore che guardo ancor prima degli occhi.
Undici, ala sinistra. Sette, ala destra. Perché devo sempre andare da qualche parte e poi torno sempre a casa, sarebbe meglio andare sempre a casa, anche quando non voglio, e poi scegliere, in libertà, di andare altrove.
Ma che c’entrano le ciliegie? La maschera nera copre gli occhi, parte del naso, la morta, non ha espressione. Immagino le cose prima di vederle, mi costruisco un disegno, un bozzetto, voglio credere che le cose siano andate in un certo modo. Bevo il mio caffè, guardo a cercare le gambe e non trovo neanche il tacco undici.
Sto già correndo, sento il vento, mi viene da chiudere gli occhi e ho appena preso un caffè. Ancora due curve, un lungo rettilineo, sono già sotto il portone, cerco il mio taccuino, un mozzicone di matita. Ho fretta. Poi vedo Gianni.
Cosa fa il questore sul luogo del delitto? Certo suicidio non è. Quando siamo in presenza di altre persone Gianni mi evita, fa finta. Se siamo a due è tutta un’altra cosa. Salgo o chiamo Gianni? Mi sento prendere per la giacca e buttato nella parte più scura dell’androne, sento odore di piscio, riesco a distinguere almeno tre razze, gatto, cane, uomo, forse donna.
– Tu non mi hai mai visto – Gianni – Io non ti conosco né ti voglio conoscere – Io – Non mi crederai ma io invece di guardare la povera morta, mi sono messo a mangiare le ciliegie, buone e mature, non sapevo cosa fare coi noccioli, allora, me li sono messi in tasca, io non sono qui, ma se fossi qui direi, guai, grossi assai – Gianni – Tutto questo teatro per una sola donna morta? Se tu fossi qua cosa ci faresti? – Io – La conoscevo, il marito, conoscevo il marito, gran cornuto – Gianni – Corna? Non mi convince, c’è altro che non mi stai dicendo – Io – Può essere, ora vai a farti, scegli tu cosa, è meglio per te, mi aspettano in questura, ho perso già troppo tempo – Gianni – Non ti saluto – Gianni – Non ti rispondo – Io – L’appartamento è al quinto piano e non c’è lì ascensore – Gianni – Azz – Io – No, ho detto quinto – Gianni – I morti cadaveri dovrebbero, per vocazione, vivere tutti a pian terreno, massimo al piano nobile – Io – Minimo, non morire affatto, le ciliegie rosse, le salviamo – Gianni”
… TO BE CONTINUED