BIENTINA. Le abitudini di un tempo spazzate via, la nostra vita condizionata da un mostro invisibile che non lascia spazio e tempo.
Il coronavirus ha esordito con successo ahimè, nella nostra salute e nella nostra economia. A rimetterci a causa delle imposizioni emanate dai vari DPCM, anche gli esercizi preposti alla somministrazione degli alimenti: bar, ristoranti, pizzerie, pub, pasticcerie, gelaterie, insieme a molte altre categorie merceologiche. Tra questi anche uno tra i noti locali della Valdera, il ristorante Cigno Nero, meta serale di moltissimi clienti in arrivo da tutta la Valdera e non solo.
“C’è voglia di ripartire” – ci dice telefonicamente Caterina la titolare, divenuta grazie alle sue capacità di simpatia e gentilezza, un vero e proprio “personaggio”.
“La nostra struttura chiusa in occasione del secondo lockdown, non ha più riaperto neanche per il pranzo, una scelta caratterizzata dalla locazione decentrata dalle principali strade di comunicazione. Il fatto di non poter riaprire – continua Caterina del Cigno Nero -, non è solo un rammarico legato al lavoro, ma è anche il senso di un vuoto, una mancanza nel non vedere centinaia di occhi, volti, sorrisi di persone, che da anni sono stati nostri clienti. Per questo – aggiunge la titolare del ristorante Cigno Nero di Bientina – vorrei ringraziare tutte quelle persone che hanno trovato un momento per salutarmi attraverso una telefonata, un whatsapp, un messaggio. Sappiate che quando riapriremo, perché ciò accadrà, la nostra cucina sarà sempre all’altezza della situazione, torneranno le nostre portate realizzate con prodotti genuini e garantiti e con la nostra immancabile disponibilità. Intanto – conclude la titolare – molte di queste mattine le utilizzo per la cura del giardino e del lago, in attesa di ritrovarvi tutti.”