POMARANCE. Da febbraio quattro persone con disabilità, per un massimo di tre ospiti contemporaneamente, andranno ad abitare nella “casa di Montecerboli” per vivere la propria esperienza di autonomia. Dopo i laboratori e le attività di preparazione alla vita autonoma, il progetto “Dopo di noi” nel comune di Pomarance entra così nella sua fase più importante, quella residenziale.
Un percorso iniziato nel 2018, con il progetto “VaLLicando Confini” che ha coinvolto circa 100 persone con disabilità grave residenti in Valdera e Alta Valdicecina e finalizzato ad accrescere l’autonomia, il benessere e l’integrazione sociale di queste persone che sono prive del sostegno familiare o per le quali la rete genitoriale e familiare può, prevedibilmente, venir meno. Un percorso che passa anche attraverso soluzioni per l’abitare.
“VaLLicando confini” è coordinato dalla Società della salute in collaborazione con l’Azienda USL Toscana nord ovest, le associazioni e le cooperative impegnate sul territorio ed è finanziato dalla Regione Toscana, sulla base della Legge n°112/2016 sul ‘Dopo di Noi’, per un totale di 460.769 euro, di cui 418.500 euro finanziati dalla Regione Toscana con fondo ministeriali e il resto di co-finanziamento, a cui si aggiunge un finanziamento di 104.625 euro per spese infrastrutturali negli appartamenti, destinati all’autonomia di persone disabili per preparare le famiglie al momento del distacco e vari percorsi differenziati pensati e costruiti per l’accrescimento delle autonomie.
Dopo i ritardi legati all’emergenza Covid, che ha di fatto per lungo tempo impedito l’apertura dell’appartamento, adesso le persone con disabilità della Valdicecina, dopo il periodo preparatorio, potranno iniziare una vera e propria esperienza di convivenza. Quello di Montecerboli è un appartamento messo gratuitamente a disposizione dal Comune di Pomarance e sarà gestito dalla cooperativa “Il Cammino”, tra i partner del progetto di Sds insieme a cooperative e associazioni.
L’appartamento, nel centro abitato di Montecerboli, ha cucina, soggiorno e camere per 5 posti letto, che per l’emergenza Covid si riducono a 3, ed è finalizzato alla sperimentazione concreta di residenzialità a lungo termine, dove si riproducono le condizioni abitative e relazionali del contesto familiare.
La “casa di Montecerboli” è la prima del territorio della Sds a partire con un regime residenziale, che sarà progressivo: da febbraio le persone con disabilità inizieranno a dormire in appartamento per una notte a settimana, poi per 2 giorni e così via, verso l’obiettivo di vivere in appartamento 7 giorni su 7.
«L’apertura della “casa di Montecerboli” è un passo importantissimo per le persone con disabilità del nostro territorio e le loro famiglie e voglio veramente ringraziare tutti loro, la Società della salute, la Asl, i servizi sociali e la cooperativa “Il cammino”» dice la sindaca di Pomarance, Ilaria Bacci. «Credo che, dopo mesi di difficoltà e grandi disagi legati alla pandemia, non ci sia segnale migliore per guardare al futuro che l’apertura dell’appartamento per il “Dopo di noi” nel nostro comune, attesa da tempo e che va a rispondere a bisogni importanti».
«Esprimo grande soddisfazione per la seconda fase del progetto che con gradualità porterà a convivere e a fare un’esperienza di autonomia le persone con disabilità grave – aggiunge il direttore della Società della salute Alta Valdicecina Valdera, Patrizia Salvadori – ringrazio tutti gli operatori e coloro che hanno contribuito. E’ merito dell’impegno di tutti se a distanza di un anno, in cui il Covid ha di fatto bloccato molti progetti, si riesce a dare avvio ad una attività importante come quella della casa di Montecerboli».