PONTEDERA. A prendere la parola il gruppo Fratelli d’Italia di Pontedera e Terricciola che, attraverso un comunicato stampa, riporta quanto segue:
“Ci sfugge quale sia stata la logica che avrebbe portato il Ministro dell’Ambiente a individuare proprio Campagnatico in provincia di Grosseto e la zona tra Trequanda e Pienza in provincia di Siena come due possibili siti toscani idonei ad ospitare il prossimo deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Sono, infatti, entrambe, aree turistiche di inestimabile valore ambientale. Se prendiamo ad esempio la prima di queste, è situata a due passi da un importante bacino idrografico come quello del fiume Ombrone. Ci resta davvero difficile comprendere il perché di questa scellerata decisione. Per non parlare poi anche dell’altra area che è patrimonio mondiale dell’Unesco. Pensare di stoccare scorie e rifiuti radioattivi in territori dove la natura la fa da padrona, e che hanno una prevalente vocazione agroalimentare, naturalistica e turistica è davvero da pazzi incoscienti. È arrivato adesso il momento che anche la Regione Toscana e il presidente Giani prendano una posizione decisa contro questa ventilata ipotesi. Non possiamo permettere che quei territori e molti dei piccoli centri agricoli della Toscana diventino le pattumiere d’Italia. La situazione al giorno d’oggi è già di per sé molto critica, con discariche dislocate in molte zone quasi sempre agricole come ad esempio la Valdera dove addirittura si pensa di riaprire la discarica della Grillaia e di ampliare quella di Pontedera. Basta! Non siamo disposti per nessuna ragione a concedere la realizzazione di altre discariche.”
“Noi di Fratelli d’Italia – continuano – ci batteremo in ogni sede e con ogni mezzo. Siamo pronti anche a fare le barricate con i cittadini e i sindaci affinchè questo scempio non venga attuato. Salvaguarderemo a ogni costo il territorio, la salute e gli abitanti dei piccoli centri urbani come quelli della Valdera, della Maremma e della Val d’Orcia che meritano rispetto. Per questo lanciamo una grande mobilitazione che porti a una nuova visione della gestione dei rifiuti speciali e nucleari, chiedendo con forza di non uccidere i nostri piccoli territori.”