Si pensa ad un mini-lockdown dal 24 dicembre al 7 gennaio oppure nei giorni festivi e prefestivi valido per tutto il paese.
Si tratta di un modello molto simile a quello tedesco: coprifuoco, chiusure anticipate dei negozi, stop alla libertà di movimento, ma anche la deroga per gli spostamenti tra piccoli comuni.
Ecco dunque che il governo Conte sta vagliando la possibilità di un nuovo Dpcm che trasformi tutta l’Italia in zona rossa o arancione da Natale 2020 a Capodanno 2021. La nuova possibile stretta è stata annunciata ieri durante la riunione dei capodelegazione dopo che i numeri degli ultimi bollettini della Protezione Civile hanno certificato il rallentamento della discesa; in più, spaventano le immagini degli assembramenti nelle vie dello shopping nelle grandi città, le migliaia di persone in fila per far shopping e per entrare nei ristoranti, oppure ammassate fuori e dentro i bar per pranzi e aperitivi. La decisione avverrà oggi e sul tavolo del governo ci sono tre scenari: portare l’Italia in zona rossa o arancione per otto giorni dal 24 dicembre al primo gennaio, oppure nei giorni festivi e prefestivi (24-27 dicembre, 31 dicembre – 2 gennaio e dal 5 al 7 gennaio), oppure direttamente dal 24 dicembre al 7 gennaio.
L’eventualità di estendere le misure, ora adottate dalle zone rosse e arancioni, anche alle zone gialle, seguendo il modello Merkel, si fa sempre più concreta. Secondo il Governo la vera insidia arriva proprio dagli affollamenti nelle vie dello shopping e nei centri storici, dove bar e ristoranti restano aperti fino alle 18. Si torna dunque indietro e si pensa alla serrata, con l’obiettivo di evitare una terza ondata e una nuova impennata della curva epidemiologica. Questo tenendo anche conto del ritorno a scuola dei ragazzi, fissato per il prossimo 7 gennaio, e rispetto al quale il Governo non può permettersi nuove retromarce.
Oggi si deciderà dunque se far scattare il provvedimento già dal prossimo weekend oppure se far slittare il tutto a ridosso di Natale. Al vaglio ci sarà anche la famosa deroga agli spostamenti nei piccoli comuni sotto i 5.000 abitanti su base territoriale e raggiungere posti che si trovano a una distanza massima di 30 chilometri. Al momento questa è l’unica possibilità che viene data quasi certa, così da consentire una possibilità di spostamento il 25, 26 dicembre e l’1 gennaio anche fuori dal territorio comunale a chi abita nelle cittadine più piccole.
L.C.