PISA. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria pisana, è la struttura capofila per la sperimentazione della terapia al plasma iperimmune.
Lo studio sulla plasmaterapia è in corso a Pisa e si testa su pazienti Covid-19 l’infusione di plasma donato da pazienti Covid- 19 guariti.
Ad oggi, com’è noto, non esiste un trattamento specifico per Sars-CoV2 ma, come accaduto per altre precedenti epidemie virali – Ebola, MERS-CoV (Middle East respiratory syndrome coronavirus, MERS-CoV), H1N1pdm09 (pandemic 2009 influenza A H1N1) – l’uso di plasma da soggetti convalescenti, sopravvissuti all’infezione, ha dimostrato di avere un ruolo terapeutico soprattutto perché fattibile e poco rischioso.
Alla luce di quanto evidenziato dalla revisione della letteratura – pur non essendoci attualmente studi che ne dimostrino la fattibilità e l’efficacia nell’ambito dell’epidemia mondiale di SARS – l’uso di plasma da donatori convalescenti potrebbe avere un ruolo terapeutico, senza gravi eventi avversi, anche nei pazienti critici affetti da Covid-19, come è già avvenuto in Cina.
Inoltre, la possibilità di disporre di donatori locali offre il valore aggiunto di dare un’immunità specifica acquisita contro l’agente infettivo proprio del ceppo locale, in considerazione del fatto che in altre aree il ceppo potrebbe essere differente.
Obiettivo primario dello studio è valutare l’efficacia terapeutica del plasma infuso su pazienti affetti da grave insufficienza respiratoria per polmonite interstiziale da Covid-19. In seconda battuta questo protocollo di cura mira anche a valutare il decorso clinico dei pazienti trattati in termini di intervallo di tempo per l’estubazione, durata di degenza in terapia intensiva, giorni in ventilazione meccanica, durata della ventilazione con casco CPAP.
La sopravvivenza verrà valutata anche in base ad età e presenza di altre patologie pregresse; inoltre, si valuterà la riduzione della carica virale nel tampone nasofaringeo, espettorato e lavaggio broncoalveolare (BAL) a 1,3 e 7 giorni dopo infusione di plasma. Inoltre, saranno monitorate la viremia e la risposta immune.
I pazienti selezionati alla terapia, previa acquisizione del consenso (dal diretto interessato o, ove necessario, dai familiari, dal tutore legale o per decisione del medico in caso di pericolo di vita) sono adulti, con positività al Sars-CoV2, polmonite grave da almeno 10 giorni attestata da imaging radiologico, insufficienza respiratoria grave e necessità di ventilazione meccanica o tramite CPAP.
“La Regione Toscana – dice il presidente Enrico Rossi – si è impegnata tempestivamente e su più fronti” con “intervento che ha saputo anche cogliere e supportare la ricerca di qualità. E’ il caso della sperimentazione della plasmaterapia a Pisa che contribuisce ad aumentare le possibilità di cura”.