Riportiamo integralmente le dichiarazioni dell’Eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci.

«Ho presentato un’interrogazione scritta alla Commissione Europea per chiedere una revisione del Regolamento (UE) 2023/1115 sulla deforestazione. Le nuove regole impongono obblighi troppo gravosi al settore conciario, uno dei comparti chiave della manifattura italiana ed europea».
Così l’Eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci, che in una nota ufficiale lancia l’allarme sull’impatto che il nuovo regolamento europeo potrebbe avere su un comparto strategico come quello della concia.
«Il regolamento – prosegue Vannacci – estende requisiti di tracciabilità e geolocalizzazione alle pelli bovine, trattandole come se fossero una causa diretta di deforestazione. Ma il cuoio è un sottoprodotto dell’industria alimentare, non una causa primaria di disboscamento».
Particolarmente critico è l’Eurodeputato sui nuovi adempimenti burocratici: «Ogni lotto di pelli dovrà avere una dichiarazione di due diligence (DDS), caricata su sistemi informatici dell’UE, con piena responsabilità per chi importa o commercia. Questo anche se i dati arrivano da fornitori privi di sistemi affidabili. Ci sono poi zone grigie non chiarite: il trattamento delle pelli di animali nati prima dell’applicazione del regolamento, il ruolo dei sottoprodotti e l’ambiguità su specie come i bufali».
Vannacci denuncia il rischio che l’impianto normativo attuale finisca per danneggiare le stesse imprese europee che si vorrebbero tutelare: «Tutto questo rischia di penalizzare le imprese europee, spingendole a rifornirsi da Paesi extra-UE con norme più leggere, vanificando l’obiettivo ambientale della legge».
Per questo l’Europarlamentare ha chiesto alla Commissione se intenda rivedere la normativa: «Ho chiesto alla Commissione se intende introdurre deroghe procedurali per salvaguardare la competitività delle nostre imprese e impedire nuove delocalizzazioni. In alternativa, ho chiesto se prevede di estendere gli stessi obblighi anche ai prodotti finiti, spesso importati senza controlli equivalenti».
Pur confermando l’importanza della tutela ambientale, Vannacci conclude con un richiamo alla difesa dell’industria italiana: «Difendere l’ambiente è giusto, ma senza distruggere interi settori industriali strategici. Il settore conciario italiano è un comparto di assoluta eccellenza italiana e tutti i politici presenti a Bruxelles dovrebbero difendere gli interessi degli italiani e di tutte quelle attività che hanno associato all’Italia gli appellativi di bellezza, eccellenza e stile». Fonte: Comunicato stampa Roberto Vannacci