CAPANNOLI. I manifestanti hanno chiesto “misure immediate” come l’istituzione di un’ecotassa per i turisti.
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Le Canarie si mobilitano contro il turismo di massa. Decine di migliaia di persone hanno sfilato in cortei simultanei organizzati sulle otto isole dell’arcipelago. I manifestanti hanno chiesto “misure immediate” come l’istituzione di un’ecotassa per i turisti, una moratoria turistica e leggi che consentano l’accesso preferenziale a residenti e lavoratori per le abitazioni sulle isole. Protestano infatti contro lo sfruttamento dell’ambiente e delle risorse naturali e un modello di sviluppo che deturpa e impoverisce il territorio.
“Quando la promozione turistica funziona bene c’è il rischio di overtourism. È quello che sta succedendo alle Canarie in questo momento.  Quale la motivazione di questo fenomeno? Lo sviluppo degli scenari geopolitici che riguardano il Medio Oriente. – dichiara Maurizio Nardi, founder di Samovar Incentive Società Benefit – Il problema è serio e reale, perché se è vero che il turismo deve portare benessere, questo non può essere a discapito delle popolazioni locali e di chi abita e vive quei luoghi“.
“Ecco perché penso che sia importante trovare un equilibrio: – spiega Nardi – sì ad ecotasse e a misure per scoraggiare, ma con moderazione, perché gli scenari di guerra e conflitto cambiano e mutano, per cui, il rischio che si corre è che occorrano politiche per incentivare nuovamente il turismo, specialmente in quei luoghi che vivono prettamente di questo settore“.
“Penso che inserire delle ecotasse abbia senso solo se servono a tutelare e proteggere luoghi e comunità in ottica sostenibile; – conclude Nardi – altrimenti diventa un’arma a doppio taglio pericolosa“.Â