Suggestivo e perfetto da fotografare: nei cieli della Toscana il fenomeno del doppio arcobaleno. Ecco perché si forma.
Un doppio arcobaleno ha letteralmente incorniciato tutta la Toscana dopo le piogge della giornata di ieri (6 marzo): i più fortunati, che hanno avuto la possibilità di vederlo spuntare sopra alle loro teste, non hanno infatti mancato l’occasione di immortalarlo negli schermi dei loro cellulari. Tra questi anche Antonio Mazzeo, Consigliere Regionale della Toscana, che ha condiviso due immagini suggestive a mezzo social: la prima (in copertina) scattata da Lido di Camaiore mentre la seconda (sotto) dalla città di Pisa.
Ma che cosa c’è dietro alla meraviglia di questo fenomeno suggestivo e perfetto da fotografare?
Come riportano vari siti scientifici, il doppio arcobaleno è il risultato di due fenomeni che si verificano al termine delle piogge. L’arcobaleno primario, più nitido e visibile, si forma grazie al fenomeno della rifrazione che divide la luce del sole in sette colori differenti quando la stessa incontra le goccioline di pioggia presenti nell’aria. La luce rifratta si riflette sulla superficie circolare della goccia per poi rifrangersi nuovamente quando esce dalla goccia.
L’arcobaleno secondario, meno luminoso del primario, si forma invece quando la luce rifratta in uscita incontra di nuovo una goccia alla stessa angolazione. I colori in questo caso appaiono invertiti rispetto a quelli dell’arcobaleno primario e la più debole luminosità è dettata dalla minore intensità che la luce possiede quando incontra la goccia per la seconda volta. Nei casi più fortunati, se i raggi solari sono abbastanza forti, si possono addirittura contare anche tre-quattro arcobaleni contemporaneamente!