Si scrive neo-maggiorenni, si legge neo-donatori.
Nella Sala del Maggior Consiglio a Palazzo dei Priori a Volterra, alla presenza dei Sindaci di Volterra e Montecatini Val di Cecina (Giacomo Santi e Francesco Auriemma), è avvenuta la premiazione di alcuni donatori dell’Avis intercomunale Alta Val di Cecina-Volterra che hanno raggiunto traguardi importanti: 15, 25, 75, 100 donazioni e così via… Erano presenti anche due ospiti speciali, due giovani neo donatori, Eleonora e Lapo che hanno deciso di aderire alle donazioni durante l’anno.
E’ un segnale importante: il futuro delle donazioni di sangue dipende anche dai giovani. Per questo l’Avis intercomunale Alta Val di Cecina-Volterra, punta a coinvolgere le nuove generazioni perché solo con un rinnovo generazionale dei donatori potranno essere soddisfatti i bisogni dei pazienti.
Raggiunti dai microfoni di VTrend, Eleonora e Lapo hanno raccontato la loro esperienza.
- Eleonora, 19 anni: “In famiglia donavano tutti, sono stata circondata da donatori Avis fin da piccola. Mi hanno sempre parlato di questo argomento e mi è stato trasmesso come un valore. Non mi sono mai posta il problema di non donare sangue una volta arrivata ad essere maggiorenne. Il mio bisnonno era fortemente impegnato nell’Avis e oggi anche mio nonno, Luciano Ceppatelli, che è presidente dell’Avis intercomunale Alta Val di Cecina-Volterra. Il messaggio che voglio mandare ai miei coetanei è che in 10 minuti si può salvare veramente una vita. Bisogna essere predisposti a fare qualcosa per gli altri senza ricevere qualcosa in cambio: è importante. Mio babbo ha paura sia degli aghi che del sangue, ma dona comunque: il sangue è un prodotto naturale, non riproducibile artificialmente, raro e indispensabile alla vita. Donare è un grande gesto di solidarietà e altruismo: ogni donazione dà alla persona che la riceve una nuova speranza di vita. Per concludere penso che sia efficace promuovere la donazione attraverso dei mezzi che arrivino ai giovani, come i social. Giornali e radio non bastano più“.
- Lapo, 18 anni: “È nato tutto dall’eredità che mi ha lasciato mio nonno che è sempre stato donatore. Devo dire che fin da subito, appena compiuto 18 anni, ho deciso di cogliere questa opportunità di lasciare in dono ciò non ci manca. Ho deciso di iniziare a donare pochissimi giorni dopo il compimento dei miei 18 anni, tra pochi giorni ne farò 19 e sono arrivato a 7 donazioni. C’è chi mi sostiene e chi un po’ meno, ma solo perché non capisce di cosa si tratta. Ci sono molti ragazzi che hanno paura degli aghi, del sangue, e altrettanti adulti. Vorrei far capire che non è una pratica dolorosa: ci sono molti donatori che hanno paura degli aghi ma che donano comunque perché è superabile“.
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