TOSCANA. Acquistavano denaro per pagare al nero i dipendenti.
È così che il proseguo delle indagini dell’operazione Vello d’Oro del febbraio del 2018, da parte della Dda di Firenze, ha portato all’arresto di due residenti nel napoletano e a sottoporre a indagine sei ditte toscane.
Secondo quanto appreso, le aziende, alcune delle quali gestite da imprenditori residenti in provincia di Firenze, hanno sede nel Pisano, a Santa Croce sull’Arno, San Miniato e a Castelfranco di Sotto, e in un caso a Monsummano Terme (Pistoia).
Secondo gli accertamenti condotti dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Firenze, gli imprenditori toscani ‘acquistavano’ denaro che poi usavano per pagare al nero i loro dipendenti.
Il contante veniva comprato con bonifici a saldo di fatture per operazioni inesistenti, emesse da due ditte di Santa Croce sull’Arno, la Cromopelli e la Unipel, che risultano esistere solo sulla carta e hanno sede presso lo stesso indirizzo. Le fatture facevano riferimento a ordini fittizi di pelli e di sego (grasso di derivazione animale usato per la lavorazione delle pelli).
Il contante che finiva nelle tasche dei titolari delle concerie toscane era pari all’importo delle false fatture decurtato del costo del servizio reso dagli imprenditori napoletani, che in questo modo ripulivano i soldi frutto di attività illecite e allo stesso tempo si garantivano un ulteriore fonte di guadagno.
Il meccanismo, nel quale faceva da intermediario Cosma Damiano Stellitano, arrestato nel febbraio del 2018 durante la prima fase delle indagini, prevedeva contanti in cambio di bonifici: “Andiamo in banca, faccio il bonifico, andiamo in ufficio e contiamo i soldi” afferma l’uomo in una delle conversazioni intercettate.