CASCINA. Il rilevatore Virgo, con sede a Cascina, dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo ha ricevuto due segnali storici dallo spazio, attesi da decenni. Si tratta delle prime onde gravitazionali generate dalla fusione fra buchi neri che ingoiano piccole stelle di neutroni, ossia quello che resta di stelle.
I frammenti delle stelle collassando sono diventati così densi che un cucchiaio della loro materia pesa come una montagna. Il rilevatore europeo Virgo è compartecipato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), dall’americano Ligo e dal giapponese Kagra.
I due segnali risalgono a 900 milioni di anni fa e sono descritti sulla rivista The Astrophysical Journal Letters. L’ipotesi della fusione tra buchi neri e stelle di neutroni porta a raggiungere nuove frontiere dell’astrofisica e dell’astronomia. Ad esempio che eventi di questo tipo si verifichino in zone dell’universo estremamente caotiche e affollate.
I due segnali si chiamano GW200105 e GW200115, codici che identificano anno, mese e giorno dell’osservazione dell’onda gravitazionale (GW). Il primo, rilevato il 5 gennaio 2020, è stato emesso 900 milioni di anni fa quando un buco nero dalla massa 8,9 volte superiore a quella del Sole ha divorato, come un Pac-Man cosmico, una piccola stella in cui era concentrata la massa di 1,9 volte quella del Sole. Il secondo segnale, rilevato il 15 gennaio 2020, risale a circa un miliardo di anni fa ed è stato emesso quando un buco nero di 5,7 masse solari ha ingoiato una stella di neutroni dalla massa 1,5 volte quella del Sole.