Dati incoraggianti dal Rapporto AlmaLaurea 2025: alta attrattività dell’Ateneo, buoni risultati occupazionali e soddisfazione degli studenti.
L’Università di Pisa si conferma tra gli atenei italiani più attrattivi e con i migliori risultati in termini occupazionali e retributivi. È quanto emerge dal XXVII Rapporto AlmaLaurea sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato oggi all’Università di Brescia. L’indagine, che ha coinvolto 80 atenei del Paese, restituisce un quadro molto positivo per l’Ateneo pisano.
Nel 2024 sono stati 7.313 i laureati analizzati: 4.063 di primo livello, 2.616 magistrali biennali e 634 a ciclo unico. Una percentuale significativa – il 31,2% – proviene da fuori regione, con un picco del 40,3% tra i laureati magistrali. Pisa si conferma quindi una meta universitaria attrattiva su scala nazionale, sebbene abbia una quota inferiore di studenti con cittadinanza estera rispetto alla media italiana (4,1% contro 5,3%).
I laureati pisani si distinguono anche per il rendimento accademico, con un voto medio di laurea di 105,3 (contro la media nazionale di 103,8), ma impiegano più tempo per completare gli studi: solo il 43,1% conclude entro la durata prevista, contro il 58,7% nazionale.
Alta la soddisfazione per l’esperienza universitaria: l’88,3% dei laureati si dichiara soddisfatto del percorso intrapreso, l’87,4% del rapporto con i docenti e il 72,2% tornerebbe a iscriversi allo stesso corso presso lo stesso Ateneo.
I dati relativi all’occupazione a un anno dal conseguimento del titolo mostrano un significativo miglioramento. Il tasso di occupazione per i laureati triennali è dell’80,3%, in netta crescita rispetto al 72,8% dell’anno precedente. Tra questi, il 30,7% ha un contratto a tempo indeterminato, il 30% uno a tempo determinato, e il 9,5% svolge attività autonoma. La retribuzione media si attesta sui 1.455 euro netti mensili.
Ancora migliori i numeri per i laureati magistrali: l’83,6% risulta occupato a un anno dal titolo, superando le medie toscana (81,1%) e nazionale (78,6%). Anche la retribuzione media è più alta: 1.508 euro mensili contro i 1.475 della Toscana e i 1.488 nazionali.
Il quadro migliora ulteriormente a cinque anni dalla laurea. Il tasso di occupazione per i laureati magistrali sale al 93,4%, con il 53,9% che gode di un contratto a tempo indeterminato e il 16,2% impegnato in attività in proprio. Le retribuzioni crescono fino a una media di 1.909 euro netti mensili, a fronte di 1.837 euro in Toscana e 1.847 a livello nazionale.
Quanto agli sbocchi occupazionali, il 59,1% trova impiego nel settore privato, il 39,2% nel pubblico e l’1,7% nel non-profit. I servizi rappresentano il principale ambito di inserimento (76%), seguiti dall’industria (22,3%) e dall’agricoltura (1,1%).
Soddisfazione nelle parole della professoressa Chiara Galletti, delegata del rettore alle relazioni con le imprese:
«Anche quest’ultima indagine – ha dichiarato – mette in evidenza come il conseguimento di un titolo universitario rappresenti un valore aggiunto che può dare un vantaggio lavorativo e retributivo consistente. L’Università di Pisa sta contribuendo ad accrescere il numero di laureati con una buona preparazione e sta intensificando le occasioni di collaborazione col mondo del lavoro per favorire un inserimento professionale più consapevole. L’indagine AlmaLaurea conferma come i nostri studenti valutino in maniera molto positiva la loro esperienza universitaria».
Il rapporto conferma dunque il ruolo strategico dell’Università di Pisa nel panorama formativo nazionale, capace di attrarre talenti, formare con qualità e accompagnare con efficacia i laureati nel mondo del lavoro. Fonte: www.unipi.it