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Ucciso con un colpo di pistola alla testa a Pisa: chi è la vittima

08:07

PISA. Paura nella serata di ieri, domenica 6 ottobre, nella frazione di Oratoio.

Un uomo è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco a Pisa, nella frazione di Oratoio. E’ accaduto intorno alle 21 di ieri, domenica 6 ottobre, in Via di Oratorio. La vittima è Beni Arshiaj, di origini albanesi, incensurato e padre di due figli piccoli. Aveva 37 anni.

Sarebbe stato ucciso davanti alla sua abitazione. Stando a quanto si apprende, si sarebbe trovato a bordo di un furgone: non sarebbe riuscito nemmeno a scendere. Gli agenti della Polizia, al loro arrivo, avrebbero trovato il furgone a motore acceso. Sul posto anche l’auto medica 118 Livorno-Pisa e un’ambulanza della Croce Rossa di Pisa. Diversi colpi di pistola sono stati uditi da alcuni testimoni. A quell’ora stava per partire una processione in occasione della festa della Madonna del Rosario, che è stata poi sospesa.

Resta ancora da chiarire quale possa essere l’esatta dinamica e il movente dell’omicidio, così come l’ambiente dentro il quale sarebbe maturato. Gli accertamenti sono ancora in corso. L’ipotesi più accreditata è che si sia trattato di un agguato.

Omicidio a Oratoio (Pisa), 37enne ucciso a colpi d’arma da fuoco

Riportiamo integralmente il messaggio pubblicato sulla pagina Facebook dell’Unità Pastorale Riglione – Oratoio dal Parroco Don Massimiliano. 

Com’era bella questa sera la piazza della nostra chiesa, tutta illuminata a festa. Avrebbe accolto, ancora più bella, luminosa e gioiosa,  la processione della festa di Maria Santissima, Regina del Rosario.

Perché le celebrazioni dei cristiani sono così: annunci e testimonianza della Vita e della Luce, della Speranza e della Gioia, della Resurrezione che vince ogni tenebra e morte, annunci che riguardano e coinvolgono tutti, creando comunità, vicinanza, relazione, Comunione. Avremmo dovuto ricordare, questa sera, in comunione con il Papa e tutta la Chiesa, i fratelli e sorelle che in troppe parti del mondo soffrono a causa degli orrori della violenza e della morte.

Invece quella stessa violenza e morte, che tante volte ci sembra così spaventosa ma così lontana dalle nostre vite, è piombata in mezzo a noi, così vicino, nei luoghi della nostra vita. Al suono gioioso delle campane si è mischiato lo scoppio freddo di colpi mortali. Non abbiamo fatto la nostra processione stasera, e siamo tornati alle nostre case velocemente, frastornati, stupiti, incuriositi, spaventati… Non dimentichiamoci comunque di pregare: c’è violenza in alcuni luoghi della Terra, e anche tra le nostre case e le nostre strade, perché la violenza abita il cuore dell’uomo. C’è morte, perché non riconosciamo il valore infinito della vita, dono e responsabilità impareggiabile. Ci sono fratelli che ammazzano i fratelli, lontano da noi, ma anche più vicino di quanto siamo soliti pensare, accecati da chissà quali assurde ragioni.

Non abbiamo potuto fare la nostra processione, ma tutti siamo chiamati a pregare: perché il Signore doni la sua pace, perché sconfigga le tenebre dell’odio, perché allarghi le braccia della sua misericordia alle vittime, perché cambi ed illumini il cuore dei violenti, perché ci faccia riconoscere tutti fratelli e sorelle. Perché la preghiera dei cristiani è così: annuncio e testimonianza della Vita e della Luce, della Speranza e della Gioia, della Resurrezione che vince ogni tenebra e morte, annuncio che riguarda e coinvolge tutti, creando comunità, vicinanza, relazione, Comunione. Il Signore doni la sua luce ai nostri giorni, e Maria Santissima, Regina del Santo Rosario, vinca le tenebre nei nostri cuori“.

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