Il progetto “Bollino Arancione” della Siu, nato a giugno scorso da un’idea della società scientifica, mira a mappare l’attuale offerta nazionale di diagnosi e cura del tumore del rene dei centri urologici italiani.
La Siu-Società italiana di Urologia ha assegnato il “Bollino Arancione 2025 – 2026” all’Unità operativa di Urologia 2 dell’Aoup, diretta da Giorgio Pomara, riconoscendola quale centro urologico di riferimento italiano per le terapie d’avanguardia nel trattamento del tumore al rene.
Il progetto “Bollino Arancione” della Siu, nato a giugno scorso da un’idea della società scientifica, mira a mappare l’attuale offerta nazionale di diagnosi e cura del tumore del rene dei centri urologici italiani con l’intento di promuovere una cultura scientifica di continuo miglioramento basata sul paradigma della evidence- based medicine e della sanità basata sul valore.
Il riconoscimento è stato attribuito grazie al possesso di una serie di requisiti, in termini di percorsi diagnostico-terapeutici e di servizi al paziente con tumore del rene, valutati da un comitato Siu che ha coinvolto anche radiologi, anatomo-patologi e oncologi nello spirito di un approccio multidisciplinare e sulla base delle migliori evidenze scientifiche e delle più recenti linee guida internazionali.
“La chirurgia robotica – sottolinea Pomara – ha permesso una svolta nel trattamento del tumore al rene che resta la più frequente forma tumorale solida nell’uomo. La vocazione multidisciplinare del centro di chirurgia robotica dell’Aoup e la collaborazione costante con professionisti di alto profilo hanno permesso, negli ultimi anni, di applicare molteplici soluzioni diagnostiche e terapeutiche innovative, dalla chirurgia conservativa robotica standard o complessa alla chirurgia demolitiva ad alta e altissima complessità (nefrectomie con trombosi cavali), che ci hanno reso centro di riferimento nazionale e fatto ottenere questo riconoscimento. Un ringraziamento doveroso va ai miei collaboratori, agli anestesisti, agli infermieri e tecnici afferenti alla nostra struttura. Tutti da sempre compagni di viaggio. Sono convinto che la forza stia nell’unione del gruppo e nella collaborazione interdisciplinare con i tanti specialisti dell’Aoup: questo attestato ne è la prova concreta”. Fonte: AOUP