Il fascino millenario dell’Ipogeo del Belvedere e dell’urna cineraria etrusca da scoprire con visite guidate gratuite: previste nuove date.
TERRICCIOLA – C’è un angolo di Toscana che custodisce nel silenzio della sua terra i segreti di una civiltà millenaria. A Terricciola, piccolo gioiello incastonato tra le colline pisane, tornano le attesissime visite guidate gratuite all’Ipogeo del Belvedere e all’urna cineraria etrusca della chiesa di San Donato.
Un’iniziativa organizzata dall’associazione Le Città Sotterranee Onlus, con il patrocinio del Comune di Terricciola, che intende valorizzare un patrimonio archeologico straordinario.
Le date da segnare
- Sabato 10 maggio – ore 11:00 e 16:00
- Domenica 11 maggio – ore 11:00 e 16:00
- Venerdì 16 maggio – visita notturna alle ore 21:30
- Lunedì 2 giugno – ore 11:00 e 16:00
Le visite sono completamente gratuite, ma è richiesta la prenotazione. È inoltre possibile concordare appuntamenti in date diverse durante tutto l’anno, previa richiesta.
«Terricciola è storia, archeologia, cultura. Con queste visite gratuite vogliamo rendere accessibile a tutti un patrimonio unico che parla delle nostre radici e della nostra identità» – afferma il sindaco, Matteo Arcenni.
Un patrimonio straordinario
Sotto le antiche vie del centro abitato di Terricciola si cela un mondo nascosto. Oltre cinquanta ipogei, gallerie e cavità scavate dall’uomo, attraversano il borgo raccontando la storia del territorio che risale all’epoca degli etruschi. Il cuore del percorso è l’Ipogeo del Belvedere, un’antica tomba etrusca risalente al IV secolo a.C – interamente scavata nel sabbione naturale – e successivamente adattata ad usi agro-vinicoli.
Qui è conservata una straordinaria collezione di cippi funerari etruschi, tra cui il celebre Cippo de Poggiarelli, considerato tra i più importanti della produzione materiale pisana. La visita prosegue nella suggestiva chiesa di san Donato di Terricciola che sorge nella parte più alta del nucleo originario dell’abitato, preceduta da una doppia rampa e da una scalinata, con una facciata dai rifacimenti ottocenteschi. Qui, murata sopra l’ingresso della canonica, si trova l’urna cineraria etrusca – ulteriore testimonianza del legame tra gli etruschi e questo territorio.