Il medico sospeso non potrà esercitare la sua professione fino al 2026, mentre le indagini proseguono per accertare eventuali altre irregolarità.

Un medico della Usl Toscana Nord Ovest è stato sospeso per un anno dall’esercizio della professione medica, a seguito di un’inchiesta che lo vede coinvolto in reati di truffa aggravata e peculato. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Lucca su richiesta della Procura, è stato eseguito dai Carabinieri della stazione di Bagni di Lucca e dai militari del Nas di Livorno, al termine di un’articolata indagine che ha gettato luce su un vasto caso di appropriazione indebita di materiale sanitario e frode ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. Lo riporta la stampa locale.
Le indagini sono partite alla fine del 2023, dopo che un altro medico aveva sporto denuncia per il furto di dispositivi diagnostici e di un hard disk contenente dati sensibili dei pazienti, sottratti dal suo ambulatorio. A destare i primi sospetti sul medico sospeso è stato il fatto che quest’ultimo aveva utilizzato lo stesso ambulatorio, pochi giorni prima del furto, per conto della Croce Rossa, in occasione di un evento ciclistico. Un sospetto che ha poi dato il via alle indagini condotte dai carabinieri di Bagni di Lucca e dal Nas di Livorno.
Durante le perquisizioni effettuate in momenti distinti presso la residenza del medico e in altri suoi immobili, sono stati rinvenuti una grande quantità di farmaci ospedalieri, dispositivi medici, strumentazioni diagnostiche, presidi d’emergenza e perfino abbigliamento ospedaliero. Tra i medicinali sequestrati, alcuni non reperibili in farmacia, destinati esclusivamente all’uso ospedaliero o palliativo, e perfino sostanze stupefacenti.
Gli investigatori hanno accertato che il medico sospeso avrebbe sottratto materiale da ambulatori e strutture sanitarie delle province di Lucca, Pisa e Livorno, operando in qualità di medico convenzionato. Ma le accuse non si fermano qui: tra gennaio 2022 e dicembre 2024, l’uomo avrebbe falsificato circa 1.600 ore di servizio non effettivamente svolte, facendo risultare presenze in più sedi contemporaneamente e ottenendo indebitamente oltre 36.000 euro.
Il medico risulta infatti aver sovrapposto orari di servizio tra incarichi pubblici, per la Usl, e incarichi privati, tra cui quelli per l’Ufficio Sanità Marittima Aerea e di Frontiera della Croce Rossa. Inoltre, durante le perquisizioni, sono stati rinvenuti timbri e datari di enti sanitari pubblici, probabilmente utilizzati per falsificare la documentazione delle presenze lavorative.
L’inchiesta, ancora in corso, ha visto il coinvolgimento anche della Guardia di Finanza di Lucca, per gli approfondimenti economico-finanziari. Le autorità stanno continuando a verificare l’entità del danno subito dal Servizio Sanitario Nazionale e a valutare ulteriori implicazioni legali.