Speciale VTrend, elezioni a Terricciola: dieci domande ai candidati. Ecco le risposte del candidato Matteo Arcenni.
TERRICCIOLA. La data delle elezioni amministrative, dell’8 e 9 giugno, si avvicina sempre di più. Così VTrend ha deciso riaprire la rubrica “Sindaco chi?” e porre dieci domande identiche ai candidati sindaci che si presentano alla guida di Terricciola, offrendo a lettori ed elettori un’opportunità chiara e trasparente di valutare le proposte e le idee dei loro potenziali rappresentanti. A Terricciola corrono per la carica di sindaco: Mirko Bini e Matteo Arcenni.
In questo articolo diamo spazio alle risposte di Matteo Arcenni, candidato sindaco della lista “Terricciola SiCura 2030”. Ecco le risposte di Matteo Arcenni:
1. Perché ha scelto e accettato di candidarsi a sindaco di Terricciola?
Arcenni: “A Terricciola si respira un’aria di riscatto. La gente ha voglia di tornare a essere orgogliosa del proprio territorio, delle proprie radici e della propria storia. Cinque anni all’opposizione comunale sono stati preziosissimi per ascoltare le persone, stare in mezzo ai cittadini prendendo in carico le loro richieste e le loro segnalazioni. Non si candida Matteo Arcenni, ma una squadra. La squadra di Terricciola SiCura 2030, che ha lavorato duramente alla stesura di una serie di progetti contenuti nel nostro programma elettorale. Piani d’azione certificati da esperti e tecnici comunali: cose concrete, che possono essere realizzate da subito compatibilmente con la capacità finanziaria del Comune di Terricciola. Noi non vogliamo lasciare indietro nessuno e, per fare questo, abbiamo bisogno di tutti. La mia è una candidatura inclusiva e aperta a tutti coloro che condivideranno la nostra base programmatica, arricchendola con idee e proposte che vanno nell’unica direzione che conosciamo: fare gli interessi dei terricciolesi“.
2. Come ha selezionato i membri della propria squadra di candidati e quali criteri ha seguito per questa scelta?
“Ho un progetto per Terricciola e sono convinto che il governo del Comune appartenga alle persone che incarnano un’idea e un progetto. Per cambiare davvero il nostro Comune c’è bisogno di tutti: della società civile, dei cittadini, dei giovani, dei professionisti e delle migliori intelligenze che hanno deciso di donare un po’ del proprio tempo per lo sviluppo della nostra comunità. Ecco che è nata una squadra giovane e variegata. La mia non è una candidatura personale, ma collettiva e condivisa. Come se a candidarsi a sindaco fossero tutti e dodici i candidati“.
3. Se verrà eletto sindaco di Terricciola quale sarà la prima cosa che farà?
“Spalancare le porte del palazzo comunale alle persone. Questa è la primissima cosa in assoluto che farò, il giorno stesso del risultato delle urne. Dal giorno successivo inizieremo a lavorare seguendo il cronoprogramma scandito nel nostro programma elettorale: per la prima volta, infatti, accanto a ogni progetto abbiamo indicato la data entro cui lo realizzeremo. Ma la prima cosa che farà da sindaco sarà aprire il Comune al dialogo e al confronto con le persone: l’amministrazione la fanno i cittadini, e i cittadini devono essere protagonisti“.
4. Quali sono le vostre proposte per incentivare la partecipazione politica dei giovani?
“Dobbiamo guardare oltre, investire nelle giovani menti, alimentare la loro creatività e nutrire le loro ambizioni. Il primo passo è legato all’istruzione. Dobbiamo garantire un accesso equo e inclusivo all’istruzione di qualità. Questo significa investire nelle scuole pubbliche, assicurare l’accesso a tecnologie all’avanguardia e promuovere programmi educativi innovativi che preparino i giovani per l’economia del futuro. Dobbiamo anche creare un ambiente favorevole all’innovazione e all’imprenditorialità giovanile, snellendo le procedure burocratiche per avviare un’attività, fornire sostegno finanziario, tutoraggio e supporto ai giovani imprenditori. Dobbiamo promuovere l’accesso a risorse e infrastrutture necessarie per far crescere le loro idee“.
5. Quali azioni concrete e strategie intende mettere in atto per promuovere la sostenibilità ambientale a Terricciola?
“La nostra azione amministrativa avrà come punti fermi l’economia sostenibile e circolare. L’economia così intesa non prevede solo il riutilizzo delle materie prime, che riduce in maniera drastica gli scarti, ma anche la manutenzione dell’esistente a scapito della produzione, individuando processi di trasformazione con il più basso impatto ambientale possibile e con il recupero dell’immenso patrimonio in nostro possesso. Alcuni esempi? Sarebbe utile recuperare la vecchia strada che collegava Soiana a Soianella con quella che collegava Boccanera a Cuccheri, oppure il vecchio sentiero che dal giardino comunale passando per la fonte della Peschiera portava al Santuario di Monterosso. Valorizzare le strade bianche e utilizzarle come volano per l’eco-turismo sostenibile. Restaurare le antiche facciate delle abitazioni e rendere i nostri borghi unici e ancora più attrattivi per il turismo. Investire sul decoro urbano e su un sistema di raccolta rifiuti efficiente e moderno con nuovi cassonetti e cestini smart per facilitare la raccolta differenziata, eliminando definitivamente la piaga dell’abbandono dei rifiuti da parte degli incivili, anche e soprattutto dei comuni limitrofi”.
6. Quali infrastrutture pubbliche dovrebbe dotarsi Terricciola nei prossimi anni?
“Pianificheremo le opere che sono nelle nostre possibilità e concretamente realizzabili. Una delle priorità è senza dubbio la riduzione del rischio idrogeologico del territorio, specialmente attorno ai centri abitati. Dobbiamo pensare alla manutenzione e alla realizzazione dei marciapiedi, degli asfalti, della pubblica illuminazione, all’adeguamento degli impianti di fognatura, alla sistemazione e allo sviluppo delle strutture scolastiche e sportive. Crediamo che le aree da valorizzare di più siano quelle destinate all’incontro e al ritrovo dei cittadini. C’è veramente tanto da fare per migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini. Tante piccole azioni che messe insieme possono davvero far rinascere il nostro territorio“.
7. Condivide l’idea che i Comuni della Valdera debbano avere una visione generale strategica? Qual è il futuro della Valdera e dell’Unione Valdera? Cosa non ha funzionato fino ad oggi?
“Partendo dalla necessità di avere un Comune più forte e più vivo è evidente che questo potrà avvenire se inseriti in un contesto di area in cui, pur mantenendo la nostra autonomia e identità, si ragiona come territorio. Punteremo, quindi, a realizzare in sinergia con le associazioni, le aziende, le altre istituzioni locali un piano di sviluppo del territorio che veda il nostro Comune come perno delle future strategie turistiche della Valdera e della Val di Cecina. Negli ultimi cinque anni a Terricciola è sparita l’Enoteca Comunale, si è deteriorata la festa del Vino, si sono moltiplicate le segnalazioni di incuria di parchi e aiuole, soprattutto nelle frazioni, per non parlare delle numerose chiusure di esercizi commerciali e dell’assenza di una seria politica di sviluppo turistico ed enogastronomico. Serve un’inversione di tendenza anche nel modo di pensare i rapporti con i territori limitrofi. Voglio essere chiaro, nel rispetto dei cittadini: non abbiamo bisogno di fusioni o accorpamenti con altri Comuni. Abbiamo bisogno di iniziare a lavorare fin da subito per tornare a far splendere il nostro territorio”.
8. Se i cittadini la sceglieranno come sindaco, come si immagina Terricciola e le sue frazioni tra cinque anni?
“La Terricciola che desideriamo è un Comune che fa della vocazione turistica un progetto identitario, un’occasione di promozione economica, di arricchimento culturale e sociale. Il turismo è la nostra risorsa preziosa, un tesoro che attende di essere valorizzato a pieno. Abbiamo tutto il potenziale per offrire esperienze uniche e per farlo dobbiamo abbracciare una politica di crescita integrata e collettiva. Questa politica deve bilanciare la salvaguardia dell’ambiente con l’enogastronomia, la storia, la cultura e lo sport, creando un’esperienza turistica autentica per chi sceglie di visitare Terricciola. Riporteremo in vita la tradizione della Festa dell’Uva e del Vino e riapriremo l’Enoteca Comunale, trasformandola in un centro di conoscenza, degustazione e distribuzione dei prodotti locali. Inoltre, sostituiremo l’attuale ostello con il Museo del Vino, della Vite e della Civiltà Contadina, arricchendo l’offerta turistica del nostro Comune”.
9. Perché gli elettori dovrebbero scegliere lei come sindaco, invece degli altri candidati?
“L’ho detto più volte e lo ribadisco. Alla suggestione delle promesse preferisco la concretezza del lavoro. I cittadini non sono un bancomat elettorale da sfruttare solo quando c’è da chiedere il voto. Amministrare un comune significa coinvolgere chi lo vive ogni giorno, chi ci lavora, chi ci investe, le famiglie dei ragazzi che frequentano le scuole, le associazioni. Credo che un buon amministratore debba prima di tutto saper ascoltare: la gente e – più in generale – le necessità del territorio. Terricciola SiCura è pronta. Siamo pronti ad amministrare e prenderci cura di Terricciola, dei suoi paesi e delle sue frazioni”.
10. C’è una domanda che non le ho posto e alla quale avrebbe voluto rispondere?
“Ci tengo a sottolineare che la nostra amministrazione istituirà da subito una specifica delega al vino e al settore agricolo. Il comparto agricolo rappresenta uno dei motori economici di Terricciola e di tutte le sue frazioni. Un settore che non comprende solo vino ma anche olio, fragole e altre produzioni di eccellenza: come tali meritano di essere trattate nel corso del prossimo mandato amministrativo, con una figura specifica in grado di accogliere, recepire e concretizzare le necessità di chi lavora a contatto con il nostro splendido territorio”.
Redazione VTrend