Speciale VTrend, elezioni a Volterra: dieci domande ai candidati. Ecco le risposte del candidato Francesca Giorli.
VOLTERRA. La data delle elezioni amministrative, dell’8 e 9 giugno, si avvicina sempre di più. Così VTrend ha deciso riaprire la rubrica “Sindaco chi?” e porre dieci domande identiche ai candidati sindaci che si presentano alla guida di Volterra, offrendo a lettori ed elettori un’opportunità chiara e trasparente di valutare le proposte e le idee dei loro potenziali rappresentanti. A Volterra corrono per la carica di sindaco: Francesca Giorli e Giacomo Santi.
In questo articolo diamo spazio alle risposte di Francesca Giorli, candidata sindaco della lista di “Coalizione Volterra Civica”.
La scheda del candidato: Francesca Giorli. Classe 1977. Madre di Gabriele. Giorli è originaria di Volterra. Dopo aver trascorso alcuni anni a Roma, non ha mai abbandonato il legame con la sua città natale, tornando ogni fine settimana a casa, a San Lazzaro.
Nel 2003 si è laureata in Psicologia all’Università degli Studi di Firenze. Due anni più tardi ottiene l’abilitazione alla professione di psicologo e, nel 2007, si iscrive alla Scuola di Specializzazione quadriennale in Psicoterapia con sede a Roma. Parallelamente, accumula varie esperienze professionali in diversi ambiti e si diploma al Conservatorio Musicale “Rinaldo Franci” di Siena.
Dal 2014, Francesca collabora con produzioni cinematografiche, e nel 2016 viene nominata Vice Presidente della “Volterra Film Commission” dalla Giunta Buselli. A Roma, amplia le sue conoscenze in vari settori, non solo cinematografici, e negli ultimi dieci anni ha collaborato con numerose città toscane per la gestione dei set cinematografici.
Oggi, dopo aver accumulato esperienze professionali, Francesca ha deciso di candidarsi a sindaco per restituire qualcosa alla città che l’ha vista nascere: Volterra.
Ecco le risposte di Giorli:
1. Perché ha scelto e accettato di candidarsi a sindaco di Volterra?
Giorli: “Ho sempre amato in maniera straordinaria la mia città, tanto che nonostante il lavoro mi avesse portato lontano, non l’ho mai abbandonata. Quando alcuni membri della Coalizione Civica mi hanno chiesto di prendere parte alle primarie, ho maturato che avrei potuto mettermi in gioco. Una grande sfida, fatta per amore“.
2. Come ha selezionato i membri della propria squadra di candidati e quali criteri ha seguito per questa scelta?
“Ho scelto le persone valutando innanzitutto la loro dedizione alla causa civica, che è la causa del bene per la città in maniera disinteressata. E poi per le competenze: ogni candidato ne possiede alcune che altri non hanno, e insieme penso di aver messo su una squadra completa ed equilibrata, in grado di far fronte ad ogni problema che potrà presentarsi in Comune“
3. Se verrà eletto sindaco di Volterra quale sarà la prima cosa che farà?
“Sicuramente ripristinare le Mura di San Felice e riaprire la strada, operazione da fare nel primo mese. Nei primi cento giorni stiamo pensando di spostare l’area camper da Docciola, e lasciare quindi più posti alle auto, riqualificare il Viale dei Ponti, soluzioni per fermare l’alta velocità delle auto nel centro di Saline. Vorrò anche incontrare però la direttrice della Asl Casani, perchè troppe cose non vanno all’ospedale”.
4. Quali sono le vostre proposte per incentivare la partecipazione politica dei giovani?
“Vorrei costruire un percorso, e coinvolgere i giovani su vari progetti. Su questo vorrei confrontarmi e lavorare anche mediante il contenitore che verrà a formarsi che è la Fondazione Cinema e Cultura. A Volterra ci sono tanti giovani che sono attivi su mille fronti, e serve dare loro lo spazio giusto. Per questo il Comune deve mettere a disposizione una figura di coordinamento per facilitare gli eventi, mentre la futura Giunta dovrà lavorare per riportare lustro al Parco del Bastione e per realizzare lo spazio polivalente agli ex Macelli“.
5. Quali azioni concrete e strategie intende mettere in atto per promuovere la sostenibilità ambientale a Volterra?
“Volterra è conosciuta come una città verde, ma non sempre il verde è stato curato. Serve un piano per la cura delle piante, per ripiantare alberi dove sono stati tolti, e in generale una manutenzione diversa e migliore. Abbiamo delle idee green in merito alla mobilità, in particolar modo sul bike sharing ma anche per l’acquisto di alcune mini car elettriche da mettere in condivisione, a tessera oraria, per i residenti. Un esperimento per limitare l’uso dell’auto, se non alle spese nel Comune, e limitare costi. Da approfondire nel nostro programma”.
6. Quali infrastrutture pubbliche dovrebbe dotarsi Volterra nei prossimi anni?
“Un grande parcheggio a Docciola, con l’ausilio dei privati e un ascensore di collegamento, e la messa in sicurezza delle statali 68 e 439. Abbiamo qui alcuni movimenti in corso in Anas: ecco l’amministrazione negli ultimi anni ha letteralmente dimenticato questo tema, uno dei più sentiti a Volterra. Senza infrastrutture non ci può essere sviluppo e noi lotteremo 5 anni, e faremo di tutto per veder ammodernate le nostre strade”.
7. Condivide l’idea che i Comuni dell’Alta Val di Cecina debbano avere una visione generale strategica? Qual è il futuro dell’Alta Val di Cecina? Pro e contro di entrare a far parte dell’Unione dei Comuni?
“Volterra e la Val di Cecina debbono tornare a parlare con un’unica voce. Non sono sicura che lo strumento ideale sia quello dell’Unione dei Comuni, abbandonato un po’ ovunque e troppo burocratico. Servono forme snelle e nuove, a partire dalle convenzioni tra Comuni. Intanto abbiamo lanciato l’idea di istituire a Saline di Volterra una piccola sede per una conferenza dei sindaci stabile ogni mese, in modo da poterci incontrare e discutere. Perché è dall’incontro che nascono le sinergie“.
8. Se i cittadini la sceglieranno come sindaco, come si immagina Volterra tra cinque anni?
“Immagino una Volterra con il sorriso, che torna ad aumentare i propri abitanti, con più lavoro, più giovani, ma soprattutto più opportunità per tutti.Una nella città nella quale tutti possano sentirsi a casa, accogliente. E vorrò lavorare per ricreare uno spirito di comunità, limitando le troppe divisioni inutili spesso presenti”.
9. Perché gli elettori dovrebbero scegliere lei come sindaco, invece degli altri candidati?
“Volterra ha già provato per 5 anni l’attuale primo cittadino, adesso ha bisogno di un cambiamento e di una nuova energia, di un Sindaco e una giunta di persone volterrane innamorate del territorio che daranno sempre e solo importanza ai bisogni dei propri cittadini. Credo che ci sia bisogno di cambiare questo trend negativo adesso, in una situazione in cui rispetto a 5 anni fa, il nostro Ospedale ha perso tre tra i più importanti reparti, la città è scesa sotto la soglia dei 10 mila abitanti e non è stato creato un posto di lavoro”.
10. C’è una domanda che non le ho posto e alla quale avrebbe voluto rispondere?
“Ce ne sarebbero tante, a partire dalla nuova Fondazione, che potrà attrarre produzioni cinematografiche e multimediali, e che potrà realizzare quella promozione della città di ultima generazione che le manca. Uno strumento intercomunale, snello, che farà la differenza per la Volterra dei prossimi anni. Noi ci crediamo, perchè vogliamo una città che torni di livello internazionale, e che possa tornare ad essere riferimento per il lavoro, per l’arte, per i mestieri, per l’enogastronimia, e per le tante eccellenze che ci sono ma che attendono solo chi le sostenga e le promuova”.
Redazione VTrend