Autostrada A1, direzione Minano-Napoli
Bisenzio-Ovest, km 280
Badia al Pino Ovest, km 362
Autostrada A1, direzione Napoli-Milano
Montepulciano Est, km 395
Arno Est, km 321
Firenze Nord, km 280
Autostrada A11, direzione Firenze-Pisa
Peretola Nord, km 2
Autostrada A11, direzione Pisa-Firenze
Migliarino Sud, km 79
Autostrada A12, direzione Genova-Roma
Castagnolo Ovest, km 164
Autostrada A12, direzione Roma-Genova
Fine Est, km 200
Autostrada A15, direzione Parma-La Spezia
San Benedetto Ovest, km 80
Sullo scioperp questa la posizione di Faib Confesercenti
“Non vogliamo più passare per speculatori e furbetti, quando i nostri prezzi alla pompa non vengono certo decisi a piacere del gestore. Speculatori e furbetti da controllare da parte del governo con assurdi cartelli, gli ennesimi, e sanzioni spropositate per aumenti che sono chiaramente legati solo al ritorno delle accise. Per questo scioperiamo, sperando che i consumatori capiscano che noi siamo dalla loro stessa parte della barricata”.
Questa la posizione di Faib Confesercenti, il sindacato più rappresentativo della categoria, nelle parole e del responsabile Toscana Nord Adriano Rapaioli. “Il governo si stupisce per la nostra intransigenza viste le loro aperture – incalza -, ma dopo l’ultimo tavolo romano sono stati riconfermati l’obbligatorietà dell’esposizione del cartellone, in aggiunta alla previsione di esposizione di un QR-Code, e la rimodulazione in riduzione delle sanzioni. Una soluzione che è evidentemente un passo indietro rispetto agli impegni presi, sempre in sede di confronto con il governo, che avevano spinto Faib a mantenere congelata ogni decisione in merito allo sciopero”. Rapaioli entra nel dettaglio della protesta, protesta che porterà alla chiusura degli impianti alle 19 di martedì 24 gennaio alle 19 del 26 gennaio per la rete ordinaria e dalle 22 del 24 gennaio alle 22 del 26 gennaio per la rete autostradale.
“L’introduzione del cartello del prezzo medio è un adempimento aggiuntivo ai tanti altri; oggi il gestore ha una decina di adempimenti fiscali ed amministrativi, dalla comunicazione prezzi alla trasmissione telematica dei corrispettivi, dalla bollatura degli erogatori all’esposizione dei prezzi sulle carreggiate sugli impianti fino all’esposizione dei differenziali, alla fattura elettronica. Dunque, nessuna contrarietà alla trasparenza, a patto che questa non si trasformi in nuovi appesantimenti gestionali a carico dei benzinai e conseguenti nuove sanzioni”. La conclusione Adriano Rapaioli. “Forse sarà bene anche ricordare di quali mirabolanti guadagni stiamo parlando per i gestori. Su un rifornimento di 20 euro, 11,72 euro pari al 59% vanno allo Stato, 7,9 pari al 39% vanno alle compagnie petrolifere ed infine 0,38 lordi pari al 2% al gestore”.