CAPANNOLI. Non c’è rispetto, dilaga invece la maleducazione e dopo quanto accaduto in altre aree della Valdera (leggi), in forma recidiva nel Comune di Capannoli e più precisamente a Santo Pietro Belvedere si ripresenta il problema e il non rispetto verso l’ambiente. Questa volta ignoti se la sono presa con le strutture sportive del campo sportivo.
Giovanni Sartini ex dirigente e presidente dei ‘biancorossi’, raggiunto telefonicamente da VTrend, ricorda che alcuni anni fa, fu appiccato il fuoco ad un magazzino dove venivano conservati strumenti utili per la partita, tra cui palloni, rete per la porta, bandierine ecc….
L’ultimo atto vandalico ha raggiunto anche il centro storico del paese dove ad essere presa di mira è stata un ‘panchina’ decorata con i colori della ‘Pace’. La sindaca del comune Arianna Cecchini non ci sta e punta il dito verso ignoti che ancora una volta si adoperano con atti vandalici. Su Facebook la prima cittadina riporta:
“Prima vengono rubati i palloni al campo sportivo distruggendo la porta degli spogliatoi, poi viene divelto un cesto, forzata una protezione e danneggiata una panchina. La video-sorveglianza, – scrive Cecchini – come sapete in fase di affidamento per l’installazione, può servire ma il problema è un altro: la mancanza di #EDUCAZIONE e di #RISPETTO dei beni di tutti. I vandali sono tra di noi, sono nelle nostre famiglie e saranno sanzionati. La sanzione più grande per loro sarà il rimorso che porteranno nel cuore”.
L’attuale gestione dell’impianto sportivo di Santo Pietro Belvedere in un post pubblicato in rete riportano l’amarezza per l’accaduto e pur ritenendo grave il gesto, vogliono allontanare i riflettori mediatici sul caso e centrano l’attenzione su un altro argomento, quella della partecipazione popolare agli eventi sportivi e non solo. Ecco il comunicato pubblicato dal club:
“Nostro malgrado, dobbiamo intervenire, nuovamente e subito, sulla questione “spogliatoi vandalizzati” prendendo le distanze da forze politiche e giornalisti avventatosi in tempi record sulla notizia, pronti a strumentalizzare l’accaduto. La nostra “denuncia social” è stata un messaggio di rabbia e rammarico per un evento accaduto in un contesto al quale siamo legatissimi, all’interno di una piccola comunità paesana che viviamo quotidianamente. Ci rammarica ancor di più vederci attribuite parole non uscite dalle nostre bocche in vari articoli di giornali locali, come ad esempio la nostra richiesta di aiuto verso qualcuno o qualcosa. Esistono istituzioni e ci sono autorità che si occupano di queste cose. Noi ci affidiamo, come giusto che sia, a queste e alle nostre forze. Sinceramente ci spiazza abbastanza questo improvviso interesse nato attorno alle vicende della Nuova Belvedere. Noi teniamo al bene della Nuova Belvedere e di Santo Pietro.
Abbiamo solamente bisogno di rispetto e di correttezza, niente riflettori puntati o qualsiasi forma di risalto mediatico. Nessun aiuto extra. Se proprio ci tenete tanto come improvvisamente dimostrato, appena possibile, venite a sostenerci sugli spalti durante le partite o a organizzare una cena sociale. Lì c’è sempre bisogno. Vamos Berve.
PS. Vorremmo poter usare questa pagina per post di tutt’altro tipo, quindi STOPPE!”
Da VTrend: Come ogni notizia di cronaca riteniamo opportuno rendere pubblico quanto accade nel territorio (come in questo caso), non tanto per puntare i riflettori sulla specifica vicenda, tanto per sottolineare gli ennesimi atti vandalici che si susseguono in Valdera. Ai Biancorossi della Nuova Belvedere lunga vita!