In due vivono in un fondo commerciale di corso Mazzini riadattato a “casa” illegalmente. Uno ha la residenza altrove, l’altro è senza permesso di soggiorno. Rusconi: “Credo che sia urgente interrogarci su come ripristinare uno stato di legalità”.
SANTA CROCE SULL’ARNO – I controlli di polizia demografica chiesti dall’assessore Renato Rusconi sono appena partiti e hanno già dato dei riscontri della presenza di criticità nel centro storico, contrariamente a quanto molti pensavano.
Proprio nei giorni scorsi la polizia municipale ha trovato alcune situazioni fuori regola o in altri casi a limite del lecito. Sui casi che sono stati riscontrati, gli agenti della municipale hanno avviato una serie di accertamenti che richiederanno un po’ di tempo. Su uno di queste situazioni però il lavoro di verifica documentale è già abbastanza avanti e per quanto non siano stati, nello specifico, rintracciati al momento illeciti che sembrino avere rilevanza penale immediata, è stata riscontata una serie di aspetti fuori regola dal punto di vista amministrativo.
Cosa hanno trovato gli agenti.
In un fondo commerciale di corso Mazzini è stato appurato che vi vivono due persone di origine straniera. Al momento dei controlli infatti nel fondo commerciale, gli agenti hanno trovato un cittadino straniero ufficialmente residente in un comune limitrofo, che da anni ha regolarmente in affitto l’immobile a vocazione esclusivamente commerciale, per quanto non lo abbia mai utilizzato per questo scopo, visto che non vi sono documenti riconducibili ad un’ attività commerciale recente.
Durante gli accertamenti i vigili però hanno riscontrato che nel locale vi era anche, in via non occasionale, una seconda persona straniera che ai controlli, ancora in corso di ultimazione, risulterebbe sul territorio nazionale senza nessun permesso di soggiorno, per quanto sia in possesso di un regolare documento di identità rilasciato dal paese extra europeo di origine, per lui scatteranno le procedure di legge. Il titolare del contratto di affitto ha un permesso di soggiorno illimitato.
A dimostrazione che i due all’interno vi vivono, gli agenti hanno trovato vari effetti personali ed elementi utilizzati per adeguare alla meglio l’immobile a civile abitazione. L’ingresso dalla strada pubblica, il classico accesso largo degli esercizi commerciali, è stato ristretto con una lastra di cartongesso. Accanto all’ingresso vi è un campanello funzionante. All’interno gli agenti hanno riscontrato un allacciamento per l’acqua corrente, una fornitura di energia elettrica e inoltre il fondo è stato diviso in 3 distinti locali: oltre all’ingresso e al bagno infatti ve ne sono altri due chiusi e adibiti a camere da letto.
Il bagno è dotato di un wc e lavabo. All’interno del fondo è stato anche trovato un piano cottura, alimentato con una bombola del gas, un tavolo e altri modesti arredi e inoltre vari effetti personali delle due persone che vi vivono.
Il commento dell’assessore Renato Rusconi
Una situazione su cui, a questo punto, però emergono forti interrogativi. Il primo riguarda la questione di un fondo commerciale che senza nessuna variazione d’uso comunicata al comune e quindi che abbia validità di legge è stato presumibilmente utilizzato per anni come luogo dove vivere, per altro nel comune di Santa Croce sull’Arno esiste un regolamento che vieta in modo netto di trasformare i fondi commerciali di corso Mazzini in immobili per la civile abitazione.
“In secondo luogo come spiega – l’assessore Renato Rusconi c’è la questione dei tributi. Chi ha pagato i rifiuti prodotti da queste due persone? Se vivono lì come tutto fa pensare sulla base dei riscontri raccolti dalla polizia municipale, produrranno anche l’immondizia. Poi – continua Rusconi – vorrei capire se il proprietario dell’immobile era al corrente che il suo conduttore aveva abusivamente trasformato il fondo commerciale in una “casa” e che vi viveva anche una persona senza regolare permesso di soggiorno? Bene su tutte queste domande credo che ci dovremmo interrogare come amministrazione e come collettività. Anzi come amministrazione credo che ora dovremo capire come possiamo contrastare questi fenomeni, in primo luogo nell’interesse degli inquilini in termini di legalità e sicurezza abitativa. Perché infatti rimane un problema: se in quell’immobile come altre volte è accaduto, si verificasse un problema di sicurezza, magari un banale cortocircuito che può innescare un piccolo incendio cosa accadrebbe?
Credo inoltre che sia urgente interrogarci su come vogliamo lavorare per ripristinare uno stato di legalità quando troviamo queste situazioni, visto che questa è una delle situazioni che la polizia municipale sta riscontrando, infatti ne stanno emergendo anche altre simili o con altre criticità. Infine – conclude Rusconi – evidentemente l’idea di fare degli accertamenti non sembra che fosse così sbagliata, visto quello che sta emergendo”.